Brexit: May sconfitta, sterlina resiliente

A cura di Aneeka Gupta, Associate Director, Research di WisdomTree

Una cosa è certa dopo la disfatta della May: l’accordo da lei proposto è impossibile da recuperare, anche se dovesse riuscire a riconquistare i più intransigenti. Sia i ribelli conservatori che il Partito unionista nordirlandese hanno annunciato la loro intenzione di votare comunque la fiducia al Primo Ministro: questo smonterebbe l’ipotesi delle elezioni anticipate. Ci aspettiamo che da questo momento in poi i partiti – nel corso dei loro colloqui – discuteranno di una versione più soft della Brexit.

Non sappiamo come la May condurrà i suoi colloqui con i partiti, crediamo però che le mozioni di sfiducia non si fermeranno qui, dato che l’opposizione potrebbe riutilizzare questo meccanismo se il governo non dovesse trovare una soluzione alternativa per il 21 gennaio.

Disponendo solo di 72 giorni, le alternative al referendum o a una rinegoziazione completa sono sempre più improbabili. La stessa May ha dichiarato ieri di non essere favorevole a un secondo referendum. Questo ci lascia con solo due alternative possibili.

La prima, più favorevole, è che passi un accordo che contenga un nuovo piano per modificare il framework già esistente e permettere al governo di riconquistare i 118 voti che hanno determinato la sconfitta di ieri sera.

La seconda alternativa sarebbe un’elezione anticipata causata dalla situazione di impasse del Parlamento. Se non si ottiene un nuovo piano entro il 21 gennaio, è questa la possibilità più plausibile poiché il governo sta esaurendo le alternative.

Fino ad ora, la stabilità della sterlina e delle azioni britanniche ed europee nonostante la precaria situazione politica di Westminster, è stata garantita dalla possibilità di poter avere un’estensione dell’art. 50, evitando così una Brexit no-deal accidentale. La sterlina è stata molto più forte sul mercato locale in vista del voto di sfiducia al governo di Theresa May. Nel frattempo, l’Euro si è ripreso da una fase ribassista a seguito delle dichiarazioni accomodanti del Presidente della BCE sullo slancio economico dell’area euro.

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