Cft: una business combination per sostenere M&A e ricerca

A cura di Market Insight
Con gli 80 milioni incassati dalla business combination con la Spac Glenalta, e il conseguente approdo in Borsa, CFT punta a imprimere ulteriore linfa al proprio cammino di crescita. La liquidità raccolta servirà sia a sostenere il processo di crescita organica, con investimenti in R&D nel sorting e nella robotica, sia lo sviluppo per linee esterne con acquisizioni mirate. Strategie grazie alle quali raggiungere gli ambiziosi target al 2022: ricavi per almeno 350 milioni ed Ebitda margin tra il 10 e l’11 per cento. Un’ulteriore opportunità di investimento sarà poi rappresentata dal programma di buyback per massimi 10 milioni.
CFT è un gruppo italiano leader nei settori del processing e del packaging per l’industria del food and beverage, approdato sul mercato Aim di Borsa Italiana nel luglio 2018 tramite la business combination con la Spac Glenalta.
L’operazione ha permesso al gruppo di raccogliere 80 milioni, validi principalmente a sostenere le attività di M&A al fine di ampliare il portafoglio prodotti e quindi porsi sul mercato come un system integrator in grado di fornire macchinari dotati di un know how posseduto internamente.
Lo sviluppo per linee esterne affiancherà le attività di ricerca e sviluppo, concentrate principalmente nella robotica, nell’automazione dei processi industriali e nei sistemi di visione e selezione. Questi ultimi stanno registrando una crescita costante, forti di una sempre maggiore importanza della sicurezza alimentare.
Focalizzandosi su queste due direttrici CFT punta a raggiungere nel 2022 un fatturato consolidato superiore a 350 milioni, con un Ebitda margin compreso tra il 10 e l’11 per cento. Nel 2018, invece, il giro d’affari dovrebbe attestarsi a oltre 240 milioni, con un Ebitda margin di 8,5 punti percentuali.
I circa 100 milioni di incremento dei ricavi previsti saranno generati per 60-70 milioni dalle acquisizioni, mentre la parte restante proverrà da una crescita organica ad un tasso medio annuo del 4% incentrata sulle attività R&D e sullo sviluppo dei core business.
In Borsa il titolo ha invece sofferto il momento negativo dei mercati azionari, caratterizzato dai timori di un rallentamento della crescita globale, riducendo la propria quotazione intorno ai 6 euro dai circa 9 euro rilevati ad agosto. Valutazione che è stata ritenuta interessante dalla società che ha deliberato un programma di buyback da massimi 10 milioni da avviare dopo l’approvazione del bilancio 2018.

Outlook

Alla luce delle strategie presentate dalla società, CFO Sim ha indicato un proprio outlook che copre fino al 2020. Secondo gli analisti, nel 2020 i ricavi a pari perimetro dovrebbero attestarsi intorno a 260 milioni, in crescita a un Cagr 2017PF-2020E del 7,9 per cento. Tasso annuo di crescita maggiore per l’Ebitda, atteso a 25,8 milioni (Cagr del 9,4%), e per l’Ebit adjusted al netto degli avviamenti, che dovrebbe raggiungere i 19,5 milioni (Cagr del 15,7%).

Al termine del periodo analizzato da CFO Sim, l’utile netto dovrebbe essere pari a 7,9 milioni, in crescita ad un tasso medio annuo del 11,5 per cento.
La posizione finanziaria netta, negativa per 30,2 milioni nel 2017, dovrebbe infine migliorare costantemente nel corso degli anni mostrando una liquidità netta di circa 25 milioni alla fine del 2020.
Lo studio completo è disponibile su Market Insight

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