Scenario macroeconomico mondiale in chiaroscuro

A cura di Wings Partners Sim

Se gli sviluppi sul fronte geopolitico, a cominciare dagli possibili nuovi accordi tra Usa e Cina consentono qualche ottimismo, così certo non si può dire in ambito delle più recenti rilevazioni macro.

Europa

L’indice manifatturiero europeo scivola infatti ufficialmente in contrazione a febbraio (49,2) andando a toccare il livello più basso da sei anni a questa parte. Gran parte del rallentamento è ascrivibile alle deboli performance della Germania che ancora venerdì fa registrare un calo delle aspettative misurate dall’indice IFO ai minimi dal 2012.

Non va molto meglio in USA

L’indice Philadelphia FED si porta sui minimi dal maggio del 2016, le vendite di case nuove registrano il peggior consuntivo dal novembre 2015, il dato sugli ordinativi di beni durevoli mostra un nuovamente un risultato al di sotto delle attese ed infine il PMI manifatturiero misurato da Markit si attesta ai minimi da 17 mesi (calo in parte giustificato dalle avverse condizioni climatiche e dallo shutdown governativo).

A chiudere una serie decisamente infausta di rilevazioni macro infine il Giappone

Le esportazioni registrano la loro flessione più accentuata in oltre un biennio, una flessione non giustificabile dalle festività legate al Capodanno Lunare cinese dato che di fatto le esportazioni nipponiche in Cina registrano un incremento rispetto al gennaio del 2018. Altrettanto pesanti i dati sulle spese in conto capitale (peggior flessione in un decennio), business sentiment (ai minimi da un biennio) ed infine rilevazione flash dell’indice PMI del settore manifatturiero per febbraio, che con un consuntivo a 48,5 contro il 50,4 atteso si allinea alle letture europee in zona di contrazione.

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