A Rimini per riscoprire gli “Anni Novanta” con “Revolutions 1989-2019”

A distanza di 28 anni da Anni Novanta, una delle mostre più importanti dedicate agli artisti italiani della “Generazione anni ‘60”, curata da Renato Barilli nel 1991, a Rimini si torna a parlare dell’arte italiana dell’ultimo decennio del XX secolo con Revolutions 1989-2019: L’arte del mondo nuovo – 30 anni dopo, esposizione curata dal critico torinese Luca Beatrice e visitabile, fino al 25 agosto prossimo, all’interno del Castel Sismondo.

Figlia di un inevitabile processo di riscoperta e storicizzazione di un’intera classe di artisti per i quali, ai tempi, fu coniata l’espressione di “emergenti”, la mostra di Rimini arriva dopo un quinquennio di eventi, letterari ed espositivi, che a partire dal dicembre 2014 hanno iniziato a celebrare il 25° anniversario di quel decennio che va dal 1990 al 2000, in cui l’Italia ha espresso un significativo numero di artisti che hanno saputo, seppur con alterne fortune, essere conosciuti e apprezzati anche al di fuori dei confini nazionali.

Una vista della mostra L’estero di Castel Sismondo di Rimini che, fino al 25 agosto, ospita la mostra “Revolutions 1989-2019. L’arte del mondo nuovo 30 anni dopo”, curata da Luca Beatrice

Curata da un critico che già nel 2009 ha avuto il coraggio di presentare al mondo questi artisti con il Padiglione Italia curato alla Biennale di Venezia insieme a Beatrice Buscaroli, l’ottima mostra riminese rappresenta, così, almeno nelle speranza del sottoscritto, una nuova e fondamentale tappa nella rivalutazione di questa generazione che ha oggi l’opportunità di mettersi a diretto confronto con i loro colleghi dell’epoca, in particolare inglesi e giapponesi. Il tutto riallacciando i fili con quella mostra epocale che fu Process Painting, tenutasi questa a Roma nel 1992, presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini e curata da Saretto Cincinelli e Achille Bonito Oliva.

Nel Castel Sismondo di Rimini torna, quindi, di scena un notevole spaccato di arte italiana, con opere databili dal 1989 al 1991; anni in cui, come ben sottolinea il titolo scelto da Beatrice, l’Europa, o meglio, il mondo intero ha vissuto un cambiamento epocale il cui effetto non sembra ancora essersi esaurito. Tanto che molti dei cambiamenti sociali avvenuti allora sono ancora oggi causa di fermenti e di tensioni socio-politiche-culturali.

Eva Marisaldi, Scatola di montaggio, 1991 . Un contenitore e una seduta, dimensioni ambientali. Courtesy collezione Giorgio Fasol – Verona

Tra gli artisti in mostra, pur nel rispetto di quella che è stata la scelta curatoriale di Luca Beatrice, non possiamo non notare la mancanza di qualche nome che in quegli anni aveva certamente lasciato un segno tangibile in quella che è la storia dell’arte contemporanea italiana, ma la cui assenza è certo resa meno pesante dal livello storico-artistico di alcune delle opere in mostra e penso, ad esempio, ai lavori di Paolo Canevari, Eva Marisaldi, Luca Vitone, Monica Carocci, Vedovamazzei e Massimo Barzagli.

A Beatrice va soprattutto il merito di aver saputo recuperare alcuni ottimi artisti che ultimamente sono stati colpevolmente lasciati un po’ da parte dal sistema dell’arte, e penso, su tutti, al partenopeo Gennaro Castellano.

Il giudizio complessivo su questo evento artistico dell’estatate italiana, tanto per parafrasare il titolo di un brano che proprio agli inizi degli anni Novanta 1990 fece da colonna sonora ai Mondiali di Calcio di Italia ’90, non potrebbe essere che estremamente positivo e consigliamo a tutti i collezionisti, come ai semplici appassionati d’arte in vacanza nella riviera romagnola, ma non solo (la mostra merita veramente una visita), di non mancare questo appuntamento.

Formento Sossella (Marco Formento e Ivano Sossella), Supplemento, Blob – 1991. 9 foto (frame da video), 30 x 40 cm cad. Courtesy dell’artista

Per concludere una simpatica curiosità: tra le varie opere in mostra non ho potuto non notare che nell’opera di Formento Sossella del 1991, dal titolo Supplemento, Blob, compare, in una delle 9 immagini che compongono il lavoro, una fotografia con la bandiera del Partito Democratico. Il PD è però stato fondato “solo” il 14 ottobre 2007 e mi chiedo quanti altri visitatori, oltre al sottoscritto, abbiano prestato attenzione e colto “il cameo” che il duo artistico composto da Marco Formento & Ivano Sossella hanno volutamente inserire. Detto questo, mi piace, in chiusura, segnalare la possibilità di visare la mostra, l’ 8 agosto alle ore 21, accompagnati dallo stesso Luca Beatrice che, per l’occasione, vestirà i panni del cicerone d’eccezione per tutti gli interessati.

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