Cattolica Assicurazioni: bene la semestrale, ma occhio alle tensioni sui tassi

Cattolica Assicurazioni prova a ripartire, dopo un finale di settimana reso difficile dalle forti tensioni politiche italiane e dai riflessi della crisi su tassi e spread. A dare slancio al titolo, oggi in salita dell’1% a inizio giornata con quotazioni tornate fino a 7,45 euro, sono i “solidi” conti della trimestrale che hanno portato gli analisti a confermare i giudizi positivi sul titolo, che a Piazza Affari capitalizza oltre 1,3 miliardi di euro.

Le raccomandazioni degli analisti su Cattolica Assicurazioni

In particolare Equita Sim ha confermato un “buy” (acquistare), con target price a 10 euro, Banca Imi ha ribadito un “add” (accumulare), con prezzo obiettivo di 8,60 euro, mentre Mediobanca e Banca Akros sono rimaste con giudizi neutrali, la prima con prezzo obiettivo a 8,40, la seconda a 9 euro (livello attorno al quale oscilla anche il target price medio su Cattolica Assicurazioni).

La trimestrale di Cattolica Assicurazioni

A convincere gli analisti sono stati in particolare l’utile operativo del primo semestre, salito a 156 milioni di euro (+4,3% rispetto al primo semestre 2018), e l’utile netto di gruppo, pari a 61milioni (+20,5%). La compagnia di Verona, forte in particolare nel ramo Danni, ha inoltre migliorato la raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto del 10,6%, a 3,268 miliardi. La sola raccolta premi del lavoro diretto nei Danni registra un incremento del 3% a 1,09 miliardi.

Al risultato ha contribuito per 0,54 miliardi il segmento “non Auto” (+9,3%), mentre il segmento “Auto” ha accusato un calo del 2,5% a 0,55 miliardi. Il combined ratio è leggermente peggiorato salendo dal 92,6% al 93,4% (+0,8%) a causa della maggiore incidenza dei sinistri legati a eventi atmosferici (24 milioni rispetto ai 7 milioni del primo semestre 2018), mentre l’expense ratio è salita al 29,4% (+1,4%) complice un aumento del commission ratio (+0,9%) legato al mix produttivo a agli investimenti a supporto del nuovo piano industriale.

Nel ramo Vita la raccolta del lavoro diretto è cresciuta del 14,8% a 2,17 miliardi in valore assoluto, dato che però evidenzia una flessione del 5% in termini omogenei. Sotto il profilo patrimoniale, infine, il Solvency II è salito al 165% (dal 161%). Per l’intero esercizio Cattolica Assicurazioni prevede utile netto e operativo in crescita rispetto al 2018. In conference call l’ammministratore delegato Alberto Minali ha confermato che l’offerta non vincolante sottoposta a Ubi Banca a giugno riguarda “l’intero perimetro Vita di Ubi, che cuba per circa 25 miliardi di riserve. Oggi la nostra partnership ne vale intorno a 8,5 miliardi”. L’offerta vincolante sarà comunque basata “su razionali economici solidi e dovrà essere in grado di produrre un utile accrescitivo di valore per gli azionisti del gruppo”.

La posizione sui titolo di Stato italiani di Cattolica Assicurazioni

Infine in relazione alla crisi di governo, il gruppo per ora mantiene la posizione sui titoli di Stato italiani, con una percentuale di Btp in portafoglio tra il 53% e il 54% che dovrebbe essere mantenuta senza particolari variazioni. Sul titolo gli analisti tecnici segnalano tuttavia la presenza di un trend ribassista di brevissimo periodo, legato principalmente alle tensioni politiche e al loro riverbero sui tassi, mentre a breve/medio termine il trend è neutro o solo moderamente negativo.

Il quadro tecnico di Cattolica Assicurazioni

Primi obiettivi in caso di rimbalzo tecnico sono segnalati a 7,70-7,75 euro (o anche solo a 7,50-7,60 se calcolati sulla media a cinque giorni), mentre in caso di ripresa delle prese di beneficio il titolo potrebbe scivolare in area 7,25-7,05 euro per azione. Ai livelli attuali il titolo tratta quasi 8,8 volte l’utile per azione atteso a fine esercizio (84 centesimi), mentre il dividendo previsto dal consenso (46 centesimi) esprime un dividend yield potenziale superiore al 6,2%.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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