Il nuovo governo studia una carbon tax: i possibili rischi per i cementieri

Il nuovo governo M5s-Pd starebbe valutando l’introduzione di una carbon tax finalizzata a colpire l’utilizzo del combustibile fossile nei processi industriali e a incentivare il passaggio a fonti più sostenibili. Un provvedimento che potrebbe colpire il settore dei cementieri, tra quelli a più alta produzione di CO2 per motivi correlati non tanto alla tecnologia utilizzata nei forni quanto al business stesso.

I cementieri sono attualmente tutelati a livello europeo con l’assegnazione gratuita di crediti da CO2 in quanto settore esposto a carbon leakage, ovvero al rischio di trasferimento della produzione e alla concorrenza verso e da parte di aree geografiche con regole meno stringenti in termini ambientali, in primis il Far East.

Al momento l’indiscrezione non sembra preoccupare gli investitori, a giudicare dall’andamento dei titoli cementieri in Borsa: Buzzi Unicem apre leggermente in negativo, Cementir viaggia ampiamente oltre il +1% in una seduta che vede l’indice Ftse Edilizia e Materiali guadagnare in avvio lo 0,25%.

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