Privatizzazioni del Governo: si torna sul piano Capricorn

Repubblica torna sul tema privatizzazioni e sul cosiddetto “Piano Capricorn” che punta a spostare le partecipazioni azionarie dal Mef a CdP. Il Governo aveva promesso all`Ue 18 miliardi di euro di privatizzazioni nel 2019 per contribuire alla riduzione del debito pubblico.

Come sottolineano gli analisti di Equita, tra le partecipazioni detenute dal Mef ci sono il 53,4% di Enav (1,5 miliardi di euro), il 29.7% di Poste (3,9 miliardi), il 4,34% di Eni (2.2 miliardi), il 13,7% di Stm (2,2 miliardi) e il 68,2% di Mps (1,2 miliardi). La cessione di queste società a CdP comporterebbe un incasso di circa 13 miliardi di euro. Più complicato sembrerebbe il passaggio del 23,59% di Enel a CdP (a prezzi correnti vale 15,9 miliardi di euro) dato che diversi anni fa l`Antitrust giudicò incompatibile la partecipazione sia in Enel che in Terna (imponendo alla Cassa di liberarsi del 10% di Enel).

Ipotesi simili – notano in Equita – erano circolate anche in passato, tuttavia articoli di stampa sottolineavano come Eurostat, l’istituto di statistiche europeo, aveva frenato il processo mettendo in discussione lo status della CdP di istituzione finanziaria esterna alla Pubblica Amministrazione i cui bilanci non impattano sul deficit e sul debito nazionale. L’articolo di Repubblica sottolinea che il cambiamento del clima dei rapporti fra l’Ue e il governo italiano potrebbe cambiare le cose.

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