Leonardo, punta sul Tempest per sfidare la Brexit

Leonardo non teme il rischio Brexit e pare seriamente intenzionata a salire sul Tempest, il caccia inglese di sesta generazione progettato da Bae Systems per sostituire i Typhoon attualmente in forza alla Raf. Lo segnala il Sole 24 Ore ricordando come in Gran Bretagna il gruppo italiano dia lavoro a 7mila dipendenti (circa il 10% della sua forza lavoro globale) e che per il programma il governo inglese ha già stanziato 2 miliardi di sterline solo per farlo partire.

Il Tempest nasce in contrasto col caccia europeo di sesta generazione, l’Ngf (New generation fighter) ideato da Dassault e Airbus, annunciato due anni fa a Le Bourget. Schierata con la Gran Bretagna è per ora solo la Svezia e l’adesione dell’Italia, tramite Leonardo, peraltro già coinvolta nel Ngf, rischia di essere interpretata come una mossa politica contro la Ue, da qui una estrema cautela del management di Leonardo, sottolinea il Sole 24 Ore, che per ora non dice nulla sull’argomento ma domani, nel corso della prevista conferenza stampa dell’azienda in occasione della fiera di London Excel dove il Tempest è esposto, potrebbe fornire indicazioni in merito.

Il giudizio degli analisti

Sempre che il caos politico in Gran Bretagna e lo scenario ugualmente delicato in Italia non suggeriscano di prendere ulteriormente tempo prima di fare annunci, visto che più che gli aspetti industriali contano in questi casi le strategie politiche dei paesi coinvolti. Al netto della vicenda Tempest, il titolo resta in una situazione neutrale con gli analisti tecnici che attendono il superamento dei 12 euro per azione (stamane il titolo ha aprto attorno agli 11,4 euro) o il ritorno in area 10 euro per poter impostare strategie rialziste, rispettivamente con obiettivi in area 13,5-14 euro ovvero 11-11,5 euro.

Nei due casi le stop loss sono indicate attorno a 11 e a 9,3 euro per azione. Più ottimisti gli analisti fondamentali, con 12 giudizi positivi (6 “buy” e 6 “outperform”) e 4 neutrali (“hold”) sul titolo e nessun giudizio negativo. Per l’anno in corso ci si attende un utile per azione in media di 1,1 euro e un dividendo di 15 centesimi, corrispondente ai prezzi attuali ad un rapporto P/E d1 10,35 volte e ad un dividend yield di poco superiore all’1,3%. Il prezzo obiettivo di consenso è indicato pari a 12,8 euro per azione, con un potenziale rialzista del 10% circa.

Attendere una schiarita politica potrebbe dunque essere opportuno per gli investitori più prudenti, o quanto meno verificare se il livello di 11-10,95 euro per azione offrirà un supporto sufficientemente robusto da consentire un rimbalzo verso le resistenze di breve periodo attualmente poste in area 11,75-11,80 euro per azione, confermando l’attuale scenario fortemente positivo a brevissimo e positivo a breve termine (ma per ora solo moderatamente positivo a medio e lungo termine).

La performance di Leonardo a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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