Syz AM: guida all’income in un ambiente a basso rendimento

A cura di Michalis Ditsas, Investment Specialist di Syz Asset Management

Fin dal 2018, le economie sviluppate stanno vivendo un rallentamento della crescita, con aspettative di espansione attorno al 2% per gli Stati Uniti e meno dell’1% per Europa e Giappone. I mercati emergenti non sono immuni da questa tendenza in quanto le tensioni commerciali globali, il rallentamento della domanda di materie prime e la scarsa dinamica demografica si traducono in bassi guadagni di produttività.

Anche l’attività industriale ha iniziato a contrarsi nel 2018, così come la fiducia delle imprese, che in Germania è ai minimi post-crisi. L’inflazione continua ad essere molto al di sotto degli obiettivi e le tendenze inferiori per molte economie sviluppate e alcune emergenti. Inoltre, ci si attende che l’inflazione resti bassa a lungo a causa di fattori strutturali come la tecnologia, la crescente tendenza a condividere servizi nelle economie e alti livelli di indebitamento. Ciò nonostante il fatto che gli effetti di base insieme a fattori tecnici e stagionali suggeriscano che l’inflazione stia toccando il fondo nelle economie sviluppate.

In questo contesto, le banche centrali hanno dovuto tagliare i tassi di interesse, compiendo un’inversione di tendenza rispetto a solo un anno fa, quando hanno tentato di terminare i programmi di quantitative easing e rialzare i tassi. Probabilmente, la politica monetaria ha raggiunto i suoi limiti, soprattutto in Europa e in Giappone, dove le banche centrali hanno poco spazio per le manovre. La Fed gode di maggiore flessibilità, ma è discutibile per quanto potrà continuare ad averne. L’unica conclusione ragionevole è che la prossima volta che si verificherà una recessione sarà necessario uno stimolo fiscale, come recentemente indicato da Mario Draghi.

Il lato positivo è che non vediamo rallentamenti nel settore dei servizi, che rappresenta una quota in crescita del 65-75% del prodotto interno lordo nelle economie sviluppate e in Cina. In aggiunta, i consumi delle famiglie rimangono stabili poiché la disoccupazione è bassa e ha un trend calante, il valore degli asset non decresce e sono disponibili finanziamenti a prezzi accessibili. Vale la pena notare che per ora, i consumi delle famiglie compensano più che altro la debolezza dell’attività industriale e della spesa in conto capitale. Ciò continuerà ad essere fino a che l’occupazione non verrà impattata da un sentiment negativo delle imprese, dal declino del valore degli asset (nei mercati real estate o azionario) o finché uno shock inflazionario esogeno (prezzi del petrolio più alti, tasse…) non impatterà il potere di acquisto reale.

Puntare su titoli di Stato di qualità e credito in euro contro dollaro

In questo mondo a bassa crescita, progettiamo portafogli che mirano al reddito in modo diversificato e controllato dal rischio, utilizzando tutte le opportunità disponibili per migliorare i rendimenti. In questo contesto, nel reddito fisso privilegiamo attualmente titoli di Stato di alta qualità (principalmente negli Stati Uniti, ma anche una certa esposizione in Italia), credito in euro contro dollaro (focalizzato su obbligazioni subordinate europee) e, infine, opportunità selezionate in obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti.

All’interno delle azioni privilegiamo le strategie di reddito, con particolare attenzione alle società che adottano un approccio disciplinato verso il pagamento dei dividendi pur reinvestendo nelle loro attività. Le strategie di dividendo sono state orientate ad offrire un rapporto tra rischio e rendimento superiore nel lungo termine e prevediamo che questo fenomeno continuerà. Rappresentano anche una fonte di rendimento molto apprezzata.

È importante sottolineare che queste strategie sono intrinsecamente più diversificate rispetto al passato. È sorprendente che negli ultimi decenni il settore IT abbia quasi quadruplicato il suo ruolo di fonte di dividendi globali. Di contro, le telecomunicazioni e le utility sono crollate entrambe di quasi due terzi. Il nostro approccio per beneficiare pienamente delle virtù del reddito azionario, pur minimizzando i pregiudizi di stile, consiste nel costruire i portafogli evitando di focalizzarsi solo sul dividendo e evitando le cosiddette trappole del value, senza inseguire la crescita a qualsiasi prezzo. Un mix equilibrato di varie fonti di dividendi offre i migliori risultati adeguati al rischio.

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