Mercati in balìa del “risk on – risk off”

A cura di Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors

Dopo le difficoltà di fine 2018, i primi tre trimestri del 2019 sono stati molto redditizi per gli investitori in quasi tutte le asset class. Le prospettive di nuovi stimoli all’economia da parte delle banche centrali sono state il principale driver dei mercati azionari e obbligazionari. Da metà anno, tuttavia, sul fronte dei rendimenti si è registrata una spaccatura sempre più ampia: a conseguire performance positive sono state, di volta in volta, o le asset class più rischiose e quindi più volatili come azioni, obbligazioni high yield e metalli di base, o le asset class considerate sicure o difensive come obbligazioni governative, titoli societari investment grade e oro. In breve, c’è stata un’alternanza tra propensione e avversione al rischio (“RORO”: Risk On-Risk Off).

Una volta archiviate la crisi finanziaria globale e la crisi del debito nell’Area Euro a fine 2013, la solidità dell’attività economica e la politica monetaria espansiva avevano aperto la strada a una fase complessivamente caratterizzata da rendimenti positivi per le asset class sicure e per quelle rischiose. Se si esclude il 2018, in cui si sono registrate performance negative generalizzate, tutte le asset class hanno beneficiato delle iniezioni di liquidità delle banche centrali.

Tuttavia, tale fase sembra ormai prossima al termine. Alla luce dei dubbi circa la resilienza del ciclo economico e l’efficacia di nuove misure di stimolo monetario, nonché della persistente incertezza politica, gli investitori dovranno tornare ad adottare un approccio più “sensibile al rischio”. In particolare, i timori sul fronte economico sono stati confermati dalla debolezza degli indici dei responsabili degli acquisti dell’Area Euro preliminari di settembre, pubblicati la scorsa settimana.

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