Eurozona, fiducia ai minimi in attesa delle mosse della Bce

“Tutti gli indici di fiducia di Eurozona hanno mostrato un peggioramento e toccato nuovi minimi. La debolezza dei dati alimenterà il dibattito in seno alla Bce per interpretare l’evoluzione del ciclo e definire i migliori interventi accomodanti a suo sostegno, come anticipato da Draghi. Negli Usa gli ordini globali hanno visto un calo rilevante mentre è in crescita l’immobiliare anche se sono calate le vendite di case nuove. Il mercato del lavoro americano si conferma solido e il benessere settimanale dei consumatori ha toccato i massimi dal novembre 2000. Il Pil del 1° trimestre è stato confermato nonostante minori consumi ed è proseguita in maggio la crescita di reddito e spesa personale, a fronte di deflatori dei prezzi tiepidi. La Fed monitora una crescita che è continua e moderata, ma in decelerazione, soprattutto nei dati manifatturieri. In Giappone sono in moderata ripresa le vendite e la produzione industriale, mentre è ancora lontano il target di inflazione definito dalla BoJ”. E’ la macro review dell’advisory di Cassa Lombarda. Di seguito l’analisi settore per settore.

Obbligazioni

E’ proseguita la fase di ribasso dei rendimenti governativi di Eurozona, non essendo intervenute variazioni di rilievo sul fronte macro e tassi. In seguito alle dichiarazioni di Draghi sulla disponibilità della Bce a mettere in campo ulteriori stimoli all’economia, taglio dei tassi e QE, gli investitori hanno acquistato massicciamente la carta circolante. Il Bund ha toccato nuovamente il negativo storico di -0,329% raggiunto due settimane fa. Il rendimento del decennale francese ha chiuso sotto lo zero, denaro anche sul Btp il cui rendimento chiude la settimana al minimo dell’anno al 2,09%. Stabile lo spread Btp/Bund nonostante sia crescente l’attesa per conoscere l’esito relativo all’apertura della procedura di infrazione da parte della Ue nei confronti dell’Italia per eccesso di debito. L’eventuale rinvio della decisione ad ottobre, come ipotizzato dalla stampa, potrebbe rendere più difficoltosa l’approvazione di politiche fiscali espansive, come la flat tax i cui fondamenti il governo vorrebbe stabilire prima dell’estate.

Azioni

L’azionario europeo ha concluso la settimana in positivo, divergendo di fatto dai listini oltreoceano in lieve ribasso. Al di la dell’andamento dell’ultima settimana, l’azionario americano ha chiuso il miglior primo semestre dell’anno da due decenni, con l’indice Dow Jones che ha archiviato il migliore giugno dal 1938. Gli investitori hanno comunque privilegiato l’atteggiamento prudente all’avvicinarsi dei colloqui del G20, il superamento delle divergenze commerciali tra Usa e Cina è considerato cruciale seppur non di immediata risoluzione. La stessa cautela è prevalsa sui mercati asiatici che avanzano debolmente ad eccezione della Cina.

Valute e materie prime

Dollaro poco variato, la banca centrale ha raffreddato le aspettative del mercato per un taglio dei tassi d’interesse di 50 punti base. James Bullard, presidente della Fed di Saint Loius, ha affermato che una riduzione di 25 punti base è “una polizza assicurativa” sufficiente. Debole la sterlina, il candidato favorito alle prossime elezioni Boris Johnson ha dichiarato che una uscita dell’Inghilterra dall’UE senza deal entro il 31 ottobre 2019 è esclusa (“do or die”), ma ha anche affermato che una Brexit senza contratto ha “un milione di possibilità di accadere” tentando così di placare le preoccupazioni dell’ala moderata del partito. Attesa ulteriore volatilità sul cambio, i toni sono destinati a scaldarsi in vista delle dichiarazioni del nuovo leader dei Tory del 23 luglio. Petrolio in crescita, attesa per il 1 di luglio la conferma della prosecuzione del programma di taglio della produzione dei paesi Opec. L’Arabia Saudita spinge per estendere il programma di tagli fino al primo trimestre del 2020. Elevatissima la volatilità delle criptovalute, assistiamo a variazioni giornaliere positive e negative del 10% – 20%, la settimana si chiude in finale in calo.

Outlook

In settimana saranno rilasciati i dati sulla disoccupazione e l’indice dei prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio di maggio in Eurozona, a seguire i PMI manifatturieri definitivi di Markit e i dati sul commercio per il mese di maggio sia in Europa che negli Usa. Proseguiranno nel corso della settimana le trattative per la definizione del candidato alla Presidenza della Commissione Europea. In finale di settimana atteso il rapporto sull’occupazione americana. Operatività ridotta negli Usa per le festività dell’Indipendence Day. Dal Giappone attesi i PMI e le spese delle famiglie.

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