Milligan (Aberdeen): “Christine Lagarde, più colomba che falco”

“I mercati azionari e obbligazionari dovrebbero accogliere con favore la nomina di Christine Lagarde. L’impotenza politica della BCE riflette una struttura istituzionale debole in gran parte dell’Europa, il che contribuisce a spiegare perché da quasi un anno gli investitori globali stiano uscendo dall’azionario europeo”. Questa l’opinione di Andrew Milligan, Head of Global Strategy di Aberdeen Standard Investments, che di seguito dettaglia i motivi della propria view.

Molti economisti stanno facendo dichiarazioni, positive o negative, su Christine Lagarde. In qualità di investment strategist, io direi che la sua nomina dovrebbe essere considerata positiva per chi è esposto sugli asset di rischio in modo continuativo. Draghi e altri portavoce della BCE hanno indicato che la Banca Centrale procederà a riduzioni dei tassi di interesse e possibilmente riavvierà il QE in autunno. Lagarde è sulla stessa lunghezza d’onda, è considerata più “colomba” che “falco”. In altre parole, la reazione del mercato sarebbe stata piuttosto diversa se per sostituire Draghi fosse stato proposto uno dei nomi tedeschi.

La difficoltà che abbiamo di fronte come investitori è quella di non capire in che modo le risposte politiche della Bce potranno possano andare oltre un abbassamento dei tassi per aiutare a giustificare le valutazioni dei mercati azionari. Il problema principale che gli investitori europei si trovano ad affrontare è la mancanza di una riflessione comune o di una collaborazione in seno alle istituzioni europee su alcune questioni molto importanti. I settori chiave includono l’assenza di coordinamento della politica monetaria e fiscale, i problemi di regolamentazione bancaria o la mancanza di riforme strutturali necessarie per innalzare un tasso tendenziale di crescita economica piuttosto basso. La Bce non può intervenire in questi settori, anche se Lagarde utilizzerà senza dubbio la propria posizione per cercare di incoraggiare le riforme e le politiche che il Fondo Monetario Internazionale sostiene da tempo, sebbene con scarso successo.

Molte azioni europee sono interessanti grazie alla loro esposizione oltreoceano, alcune perché favorite da una politica della banca centrale molto accomodante – l’aumento della domanda di alloggi e di beni immobili ne è un esempio lampante – ma molti settori si trovano di fronte al duplice svantaggio della bassa inflazione economica e dei tassi di interesse negativi, e qua banche e servizi finanziari ne sono l’esempio principale.

È difficile capire come la nomina di Lagarde possa affrontare questo problema, o le questioni fiscali di alcuni paesi, sia che si tratti di un approccio eccessivamente restrittivo come in Germania o troppo indulgente come in Italia.

Lagarde ha molto acume politico

Tuttavia, ai politici eletti non piace ascoltare le lezioni di politici non eletti, per quanto distinti siano. Tali preoccupazioni possono essere messe da una parte, ma mentre Draghi inizia la prossima fase di allentamento delle politiche, spetterà a Lagarde affrontare gli effetti positivi o negativi e le eventuali conseguenze indesiderate.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!