Ubi Banca festeggia la scampata procedura di infrazione dell’Italia

L’Italia riesce a evitare la procedura d’infrazione per debito eccessivo, grazie alle evidenze emerse dai saldi di bilancio elaborati dal governo italiano che hanno portato a rideterminare il deficit/Pil atteso per l’intero 2019 al 2,04% (ieri alcune fonti avevano parlato anche di un 1,9%) e non al 2,4% indicato in aprile. Il Governo ha inoltre approvato il primo luglio un pacchetto grazie al quale la procedura per debito non era più giustificata, come ammesso da Pierre Moscovici, Commissario Ue per gli affari economici e monetari.

Ora la Commissione Ue esaminerà “attentamente” la legge di bilancio 2020 per verificare il rispetto degli impegni presi, ma intanto lo spread Btp-Bund continua a calare, stamane essendo indicato appena sopra al 2%, sui minimi dal maggio dello scorso anno, e i titoli finanziari italiani tornano a correre.

Tra i migliori si mette in luce Ubi Banca, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe al lavoro per ridefinire la propria strategia nel business assicurativo. Le opzioni all’esame di Victor Massiah e dei suoi manager sarebbero due: stipulare una partnership di bancassurance con un unico operatore oppure sviluppare l’attività internamente.

Intanto, approfittando della discesa dei rendimenti dei titoli pubblici italiani e dello spread Btp-Bund, l’istituto ha deciso di lanciare stamane un nuovo bond Tier2 a 10 anni, callable dopo il quinto anno, per un controvalore di 250 milioni di euro, con prime indicazioni di rendimento attorno a 510 punti base sopra il midswap.

Le raccomandazioni degli analisti su Ubi Banca

Gli analisti tecnici sono tornati ad essere decisamente positivi nei confronti del titolo, inserito anche nella lista di titoli “sexy” per operazioni di trading da parte degli esperti di Websim. L’indicazione a brevissimo termine è “buy-long”, con un trend fortemente positivo a breve e più moderatamente positivo anche a medio e lungo termine. Le primissime resistenze sono indicate in area 2,50 e poi 2,63 ed il titolo già stamane si è portato a metà strada tra tali livelli (che in ottica a 5 giorni sono rivisti a 2,57 e 2,64 euro). I supporti in caso di prese di beneficio dovrebbero invece essere situati a 2,27 e poi 2,20 euro (2,31 e 2,24 rispettivamente in ottica a 5 giorni).

I multipli di Ubi Banca

Il recupero dei prezzi sta avvenendo con buoni volumi e questo contribuisce a convalidare il quadro tecnico positivo. Dal punto di vista fondamentale, ci si attende per il 2019 un utile di 34 centesimi per azione, rispetto al quale le attuali valutazioni esprimono un multiplo di poco più di 7,35 volte, ritenuto assolutamente non eccessivo. Il dividendo per azione dovrebbe risultare pari a 13 centesimi, il che significa ai livelli correnti un rendimento (dividend yield) del 2,3% circa, superiore all’1,64% che paga stamane il decennale benchmark italiano e allineato al rendimento dei titoli di stato italiani con vita residua a 20 anni.

Il target price di consenso di Ubi Banca al momento è di 2,92 euro per azione, poco meno del 10% superiore alle quotazioni correnti. A causa delle tensioni e delle incertezze create dalla possibile procedura di infrazione per debito eccessivo, molti giudizi sull’istituto, così come su altri titoli finanziari, sono rimasti finora alquanto prudenti. In particolare su 14 report solo tre sono moderatamente positivi (“outperform”), ben 10 sono neutrali (“hold”) e uno è negativo (“sell”). Chissà che col rasserenarsi dello scenario per il rischio-Italia non si possa assistere anche ad un re-rating del comparto finanziario e del titolo Ubi Banca in particolare.

A cura di Luca  Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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