Sentiment, come impatterà la nuova ondata di stimoli fiscali e monetari globali?

A cura di Norman Villamin, CIO Private Banking di Union Bancaire Privée (UBP)

Il G20 di Osaka ha riservato due importanti sorprese. In primo luogo, il presidente degli Stati Uniti sembra aver ceduto terreno sulle sanzioni americane contro Huawei che entreranno in vigore il 19 agosto. Pensiamo che le restrizioni statunitensi su Huawei che limitano l’accesso ai chip e alla tecnologia di cui il gigante cinese delle telecomunicazioni ha bisogno per le sue stazioni 5G, sarà il punto chiave in qualsiasi nuova trattativa. Infatti, senza concessioni su questo fronte, i negoziatori cinesi avranno difficoltà a scendere a compromessi sulla questione relativamente meno strategica delle tariffe sugli scambi commerciali tra le due nazioni. Le concessioni offerte dal Presidente Trump durante il fine settimana non sono ancora chiare, ma sembrano sufficienti almeno a spianare la strada alla ripresa dei negoziati.

In secondo luogo, notizie di stampa suggeriscono che la Casa Bianca cercherà di perseguire un secondo ciclo di tagli fiscali, stimati a 100 miliardi di dollari in dieci anni, adeguando l’imposta statunitense sul capital gain con un ordine esecutivo, bypassando di fatto il Congresso degli Stati Uniti. Sebbene non sia chiaro se questa proposta del Presidente Trump sopravviverà a una probabile sfida legale da parte dei Democratici nel Congresso, il tentativo di riduzione delle tasse è comunque un segnale degli intenti politici futuri della Casa Bianca. In altre parole, la mossa potrebbe suggerire che i rischi legati alla politica fiscale statunitense sono più decisamente orientati verso una sorpresa espansionistica, con l’avvicinarsi della campagna elettorale per le elezioni presidenziali americane del 2020. Se ciò dovesse accadere nella pratica, sarebbe complementare al cambiamento della politica della Fed dopo la riunione del FOMC di maggio.

Un simile cambiamento negli Stati Uniti andrebbe ad aggiungersi alle prospettive di alleggerimento fiscale e monetario che emergono a livello globale all’inizio della seconda metà del 2019, tra cui ricordiamo:
– La Cina, dove in luglio ci aspettiamo aumenti degli stimoli fiscali e monetari.
– Il Giappone, dove attraverso un ritardo dell’aumento dell’Iva previsto a settembre o, alternativamente, una compensazione fiscale dell’aumento dell’Iva, potrebbe dare impulso fiscale anche alla terza economia più grande del mondo.
– L’Eurozona, dove forse esiste il più interessante (ma per ora ancora speculativo) potenziale di stimolo contemporaneamente fiscale e monetario. Un ulteriore sostegno monetario ha il potenziale per essere accompagnato dalla convergenza dei venti politici in Francia e Germania per ottenere un sostegno più ampio per l’alleggerimento fiscale nell’area della moneta unica.

La prospettiva di un alleggerimento fiscale e monetario combinato tra i principali blocchi economici globali per la prima volta dal 2009 potrebbe fornire un catalizzatore potenzialmente più duraturo per capovolgere i sentiment prudente degli investitori.

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