Il mercato M&A in calo globale, allarme per le future operazioni nel 2019

Le società impegnate in operazioni di M&A in tutto il mondo hanno complessivamente perso valore per gli azionisti, con una performance inferiore al MSCI World Index del 6,3%. Secondo gli ultimi risultati del Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di Willis Towers Watson, redatto in partnership con la Cass Business School, il mercato globale M&A ha vissuto, per la prima volta, una performance negativa per sette trimestri consecutivi.

Tutte le regioni hanno riscontrato risultati negativi rispetto al proprio indice. Gli acquirenti dell’Asia-Pacifico hanno registrato la performance peggiore con un calo del 7,9%, seguita da quella degli acquirenti europei, con un calo del 4,1%, e nordamericani, in negativo del 3,7% rispetto al relativo indice. L’Europa rimane l’unica regione in cui gli acquirenti hanno continuato a surclassare l’indice sia nell’’ultimo anno sia nell’ultimo triennio.

“Il mercato globale M&A ha raggiunto il suo apice nel 2015 e da allora è sempre stato in calo, dato che normative più stringenti, protezionismo e incertezza politica continuano a ostacolare la conclusione degli accordi”, spiega Matteo Fiocchi, Practice Leader Executive Compensation & Strategic Rewards di Willis Towers Watson. “L’attività di M&A è un indicatore della fiducia delle imprese e il rapido calo del volume delle transazioni negli ultimi sei mesi, soprattutto nel mercato statunitense, suggerisce che l’impatto delle incertezze geopolitiche, commerciali e tariffarie è stato violento, alimentando l’incertezza nei consigli d’amministrazione in tutto il mondo. Se non si ridurrà la perturbazione dei mercati globali, c’è una buona probabilità che nella seconda metà del 2019 vengano conclusi ancora meno accordi”.

Lo studio ha rivelato anche altri risultati:
– Il volume delle operazioni del Q2 è il più basso dal 2009, con 144 operazioni finora completate nel secondo trimestre di quest’anno. Ciò è dovuto ad un appiattimento nel volume di transazioni in Nord America (il più basso dal secondo trimestre 2009), Europa e Asia-Pacifico (il più basso dal secondo trimestre 2013).
– Per la prima volta in cinque anni, nel secondo trimestre del 2019 non sono state completate grandi operazioni (quelle valutate oltre 10 miliardi di dollari).
– La maggior parte dei tipi di operazioni ha avuto un andamento negativo rispetto all’indice. La performance peggiore del trimestre è quella delle operazioni slow, in calo dell’11,1%. Le operazioni intraregionali e nazionali sono calate, rispettivamente, dell’8,7% e del 9,9%.
– In controtendenza, le operazioni interregionali, large, cross-border e quick hanno superato l’indice rispettivamente del 6,3%, del 6,3%, del 5,7% e del 4,9%.
– La performance media triennale è attualmente a -0,7% mentre quella dal lancio dell’indice nel 2008 rimane in positivo del 2,6%.

“Chiarezza organizzativa e trasparenza continueranno ad essere temi chiave che impatteranno le attività di M&A, in quanto aumenta la pressione sulle aziende affinché rivedano le loro strutture aziendali e valutino il modo migliore per ottenere valore dalle operazioni”, aggiunge Matteo Fiocchi. “Anche la trasformazione digitale sarà un fattore importante nel modellare il mercato delle acquisizioni, con le grandi aziende impegnate ad incorporare nuove tecnologie per diventare più efficienti e raggiungere meglio gli utenti finali attraverso l’acquisizione di piccole società ‘boutique’ altamente specializzate e una conseguente riduzione del numero di accordi di grandi dimensioni”.

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