Ariane fallisce il lancio, Avio crolla a Piazza Affari

Brutta tegola sul capo di Avio: ieri sera è fallita la messa in orbita di un satellite da parte del lanciatore europeo Ariane ed oggi Avio va al tappeto in avvio di giornata a Piazza Affari, dove mentre scriviamo è sospesa a fronte di un ribasso teorico del 11% a 12,56 euro per azione dopo scambi per meno di 24 mila pezzi.

Sbarcata a Piazza Affari nel luglio 2017 dopo la fusione con Space2, la Spac promossa da Space Holding, Avio rappresenta una delle eccellenze della “space economy” dell’Italia, Paese tra i membri fondatori dell’Agenzia spaziale europea di cui è oggi terzo paese contributore. L’Italia, inoltre, ha varato un piano strategico che prevede un investimento paese di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali.

Gli obiettivi per il 2019 di Avio

Avio, presente in Italia, Francia e Guyana Francese con cinque insediamenti produttivi, riveste il ruolo di sub-contractor e prime contractor rispettivamente per i programmi spaziali europei Ariane e Vega, entrambi finanziati dall’Esa e dimostratisi fino a ora molto affidabili. Nell’ultima presentazione agli investitori istituzionali tenutasi lo scorso giugno a New York, Avio aveva ribadito il propri obiettivi per il 2019: acquisizione di ordini netti per 750-800 milioni di euro, ricavi netti per 380-405 milioni, Ebitda tra 42 e 44 milioni e utile netto tra 25 e 28 milioni.

I giudizi degli analisti su Avio

Seguono al momento il titolo Banca Imi (che in questi giorni aveva appena ribadito il proprio “buy”, con prezzo obiettivo di 16,8 euro), Equita Sim, Intermonte e Kepler Cheuvreux, tutti con rating “buy” e target price tra i 16 e i 18 euro per azione. Gli analisti tecnici segnalavano invece fino a ieri sera come il titolo Avio apparisse inserito un trend neutrale di breve, medio e lungo periodo con obiettivi individuabili nelle resistenze in area 14,42-14,61 euro e primi supporti attorno ai 13,61-13,73 euro, vale a dire circa un 8%-10% sopra il livello teorico a cui è indicato il titolo mentre scriviamo.

I multipli di Avio

Se poi il titolo dovesse tornare a recuperare terreno avvicinandosi al prezzo obiettivo medio a 12 mesi (17,15 euro per azione), il potenziale rialzista sarebbe superiore al 35%, costituendo un rendimento molto interessante anche a medio termine. L’utile per azione era finora previsto pari a 96 centesimi: in attesa di valutare se l’incidente di ieri avrà ripercussioni sulla tempistica dei prossimi lanci e sulla conferma e acquisizione di nuovi ordini, il titolo ove si mantenesse attorno o poco sopra i 12,6 euro per azione tratterebbe circa 13,1 volte tali utili attesi.

Una valutazione non proprio modesta, ma decisamente inferiore a quella a cui trattava sino a 24 ore fa il titolo (14,9 volte l’utile atteso) e che appare comunque in linea con gli elevati margini che la “space economy” consente di ottenere alle aziende coinvolte come Avio (che sinora ha espresso un margine di utile netto attorno al 70%, con un Ros superiore al 5,8% ed un margine operativo di poco inferiore al 6,5%9.

Salvo ulteriori complicazioni, la caduta odierna e l’eventuale fase di debolezza delle quotazioni che potrebbe seguire potrebbero dunque costituire un interessante punto d’ingresso per investitori attratti dalla possibilità di scommettere sulla crescita della space economy tricolore. Da ricordare che anche ai livelli attuali il titolo resterebbe ampiamente al di sopra dei 10 euro del prezzo di collocamento dell’Ipo avvenuta giusto quattro anni or sono, nel luglio 2015.

L’andamento di Avio a Piazza Affari

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