Bce, i nodi verranno al pettine a settembre

La BCE ha formalizzato la recente adozione del proprio indirizzo dovish, adeguando la propria forward guidance sui tassi, aspetto in larga misura atteso. La BCE si aspetta ora che i tassi di interesse “rimangano al loro livello attuale, o anche inferiore, almeno fino alla prima metà del 2020”, fattore questo che lascia presagire una riduzione dei tassi nel prossimo futuro. Il linguaggio dell’istituto di Francoforte, inoltre, ha sottolineato la necessità di una politica monetaria decisamente accomodante, alla luce del mancato raggiungimento dei target sul fronte dell’inflazione e dell’elevata incertezza, in particolare per quanto riguarda il commercio su scala internazionale”. Ad affermarlo è Silvia Dall’Angelo, Senior Economist di Hermes Investment Management, che di seguito illustra nel dettaglio la propria view.

Misure di allentamento all’orizzonte?

È importante sottolineare che la BCE ha incaricato i principali comitati di esaminare le opzioni per rinsaldare la propria forward guidance in materia di tassi, attenuando alcune misure (ad esempio, l’elaborazione di un sistema di livelli per la remunerazione delle riserve) e opzioni riguardo alla portata e alla composizione di un potenziale nuovo programma di QE. In altre parole, sembra sia in arrivo un pacchetto di misure di allentamento, che probabilmente comprenderà un lieve taglio dei tassi, misure di attenuazione degli effetti collaterali dei tassi negativi e la ripresa del programma di acquisti. Dopo tutto, è stato proprio questo l’approccio preferito nell’era Draghi.

Altri aspetti rilevanti includono un’interpretazione più simmetrica dell’obiettivo della BCE in materia di inflazione e una rinnovata attenzione sulla necessità che la politica fiscale faccia la propria parte, laddove vi sia margine. Entrambi sono temi sui quali il Presidente Draghi ha recentemente insistito.

La portata e il timing esatto del prossimo ciclo di allentamento sono incerti, ma la riunione di settembre sembra essere una buona occasione, in quanto la Banca centrale produrrà una nuova serie di previsioni economiche che faranno il punto sui nuovi sviluppi. Quello sarà inoltre l’ultimo meeting per Draghi. Nonostante tutti i vincoli e le carenze istituzionali, sembra che Draghi non lascerà il palcoscenico senza tentare un finale memorabile.

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