Alle 19 di ieri per via dell’ora legale ancora in vigore, lo statement FED ha prodotto poche sorprese. I tassi sono stati tagliati di 25 punti come da attese, e nel testo si è riconosciuto che l’economia ha continuato a crescere moderatamente, grazie a consumi e mercato del lavoro ma gli investimenti sono deboli e l’inflazione è marginalmente sotto il target. Il taglio dei tassi è giustificato dai rischi, e il Committee continuerà a monitorare i dati per determinare il giusto livello dei tassi. Quindi nessun impegno specifico sulle prossime mosse.
Peraltro, nella conferenza, Powell è sembrato fare del suo meglio per rendere più ottimista e hawkish il messaggio. L’attuale stance è appropriata, risponderanno se il quadro si modifica significativamente. I consumi sono stati forti, i rischi evolutivi si sono mossi nella direzione giusta. Le varie insistenze sul fatto che per modificare la stance serve un “material reassessment” sembrano indicare che l’asticella per un ulteriore taglio è posizionata abbastanza in alto, e che non basterà un incidente di percorso per produrlo. Al momento la Fed è in “wait and see mode” anche se non esclude ufficialmente ulteriori tagli
Coerentemente col messaggio, la probabilità di un ulteriore taglio all’11 dicembre è scesa dal 38% prima del FOMC all’attuale 19%. Ma al momento l’azionario non sembra granchè spaventato, anzi l’S&P è passato in positivo, mentre i cambi sono tranquilli. Evidentemente quest’outcome era già prezzato, oppure gli investitori trovano la stance FED coerente con le serie di insurance cuts messe in atto negli anni novanta (entrambe di 75 bps) che hanno con successo contenuto i rischi evolutivi (vedi grafico sotto).
A cura di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr