Azioni, dollaro e oro: la strategia globale di Decalia Am

A cura di Decalia Am

Diversamente dall’anno scorso, la partenza promettente del 2019 si è estesa a febbraio e marzo per gran parte degli attivi rischiosi e vediamo pochi segnali di una correzione imminente. Effettivamente, nonostante una maggiore volatilità dei mercati sia destinata a rimanere poichè attraversiamo una fase di transizione successiva ad una situazione economica ideale, con visibilità ridotta che suggerisce una strada accidentata di fronte agli investitori, abbiamo mantenuto per il momento invariato il nostro scenario macro prudentemente costruttivo.

Le preoccupazioni riguardanti il rallentamento della crescita economica (rischio di recessione) e degli utili societari (pressione sui margini), insieme ad ulteriori incertezze geopolitiche (guerra commerciale, Brexit), hanno gravato sui mercati azionari alla fine dell’anno scorso. Invece, la FED più accomodante (dipendente dai dati) insieme alle trattative commerciali costruttive tra USA e Cina, ai risultati rassicuranti del quarto trimestre ed al posizionamento degli investitori più solido, hanno contribuito a ridurre questi timori. Detto questo, le luci non sono ancora tutte verdi. In particolare, sebbene possiamo (finalmente) osservare una convergenza delle regioni nel rallentamento economico globale in corso, le divergenze crescenti tra l’industria manifatturiera e le tendenze della fiducia dei consumatori richiedono ancora attenzione, a nostro giudizio.

In questo contesto, abbiamo mantenuto la nostra allocazione azionaria piuttosto significativa ma ci siamo difesi ulteriormente da uno scenario più avverso attraverso porti sicuri, quali bond di alta qualità con duration – poichè vediamo condizioni macro più favorevoli. Allo stesso tempo, abbiamo anche riportato la nostra allocazione a neutrale sia sul debito (valuta forte), sia sulle azioni emergenti, riflettendo la nostra linea attuale più bilanciata sulla regione. Pertanto, abbiamo ancora una posizione del portafoglio solida, adatta ad ogni condizione, che ci permette di orientarci per le strade tortuose di quest’anno più agevolmente, bilanciando attentamente un ulteriore solido potenziale di rialzo per gli attivi rischiosi ad una protezione dai rischi al ribasso offerta da porti sicuri selezionati.

Riguardo all’azionario, facciamo ancora attenzione a non farci trasportare dall’entusiasmo dell’inizio dell’anno positivo e ci atteniamo perciò alla nostra allocazione neutrale. Detto questo, non ci aspettiamo una ripetizione dello scenario del 2018 poichè le aspettative di crescita si sono ridotte. Bisogna ammettere che i «facili guadagni» del 2019 sono probabilmente terminati per le azioni globali, con i multipli di valutazione che hanno recuperato parte della forte contrazione dell’anno scorso, ma vediamo ancora un possibile rialzo per il resto dell’anno.

Gli eventi congiunturali e politici menzionati in precedenza richiedono ancora una certa prudenza nel breve termine, a sostegno della nostra preferenza per mercati difensivi (USA e Svizzera) e per attivi di qualità elevata. Allo stesso tempo, preferiamo ancora un approccio bilanciato in termini di settori, stile e dimensione, anche se recentemente abbiamo iniziato a ritornare sui ciclici.

Rimaniamo prudenti sul Reddito Fisso ma abbiamo ridotto l’entità del nostro sottopeso, aumentando invece leggermente la nostra target duration. Più precisamente, abbiamo ripristinato una posizione nel debito emergente (valuta forte).

Con la pausa della stretta monetaria di entrambe FED e BCE, manteniamo la nostra linea positiva di breve termine sul Dollaro USA rispetto all’Euro. I fondamentali (valutazione relativa, partite correnti, deficit di budget, debito), tuttavia, suggeriscono ancora un Euro più forte sul medio termine. Altrove, raccomandiamo di mantenere una certa esposizione alle divise rifugio Franco e Yen.

Tra le Materie Prime, apprezziamo ancora l’oro come copertura dal rischio geopolitico. Il peggio è probabilmente passato per i prezzi del greggio, ma la visibilità limitata sul breve periodo ci tiene in attesa. Infine, le strategie decorrelate degli HF (market neutral, arbitrage) e del private equity rimangono le nostre posizioni preferite tra gli alternativi.

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