Asset allocation: tutti i rischi e le opportunità dell’azionario cinese

L’inizio dell’anno è stato contraddistinto da una prestazione brillante della Cina sui listini azionari. E gli investitori di mezzo mondo sono molto attratti dalle opportunità di rendimento, soprattutto per quanto riguarda le cosiddette A-share. Di contro, possibili ritardi nel percorso di uscita dalla pandemia potrebbero innescare correzioni dovute a delusioni del generale clima di speranza al momento presente sui mercati. Per capirne di più, vi proponiamo un commento sull’azionario cinese a cura di Stephen Kam, Head of Product Management, Asia ex-Japan Equities, di Schroders.

Quest’anno il Capodanno cinese inaugura l’Anno del Bue, iniziato venerdì scorso. Il Bue viene ritenuto un simbolo di affidabilità, forza, pazienza e cautela ed è anche associato al raccolto, alla fertilità e alla prosperità.

Dopo un 2020 tumultuoso, molti investitori favoriranno mercati affidabili, solidi e prosperi, anche se necessitano di pazienza e cautela: l’Anno del Bue fungerà da presagio ‘rialzista’?

Outlook solido per il 2021

La Cina è stata l’unica tra le principali economie mondiali a registrare una crescita positiva nel 2020, grazie alla sua gestione efficiente della pandemia. Le severe misure di lockdown, l’ampia attività di testing, una popolazione attenta e le ampie misure di stimolo sembrano aver funzionato.

Nell’ultimo trimestre del 2020 il Pil è cresciuto del 6,5% su base annua, con l’avanzare della normalizzazione. Ciò ha portato a una crescita annuale del 2,3%, rispetto al -3,5 degli USA e il -6,8% dell’Eurozona.

Le stime del team di economisti di Schroders prevedono un’espansione del 9% per l’economia cinese nel 2021, e il primo trimestre dovrebbe vedere un boom del 15%-20% su base annua. Ciò è dovuto all’impatto ritardato delle misure di stimolo, così come l’effetto di avere una base di confronto molto bassa dopo il forte calo economico nel primo trimestre del 2020.

Guardando più in là, il team di economisti prevede una normalizzazione della crescita cinese nel 2022, verso un trend di crescita attorno al 5,5%.

L’impatto sull’azionario

I mercati finanziari si sono concentrati su questa forza economica: il mercato azionario cinese, secondo l’Indice MSCI China, nel 2020 ha segnato un +30%, ed è cresciuto più del 15% finora nel 2021 (fonte: Refinitiv, 9 febbraio 2021).

Il fatto che gli investitori globali allochino ancora poco sull’azionario cinese e che le valutazioni si trovino su livelli ragionevoli rispetto ai peer globali potrebbe incoraggiare ulteriori afflussi nel mercato nel 2021. In particolare, il mercato delle A-share dovrebbe continuare ad attrarre maggiore attenzione.

Gli investitori si sono riversati soprattutto sui “lockdown winner”, tra cui aziende di e-commerce e gaming online, healthcare, cloud computing e tech, i cui utili hanno beneficiato del cambiamento dei consumi durante la crisi.

A livello di prospettive per i settori, riteniamo che i comparti che offrono esposizione a temi di crescita di lungo termine in Cina continueranno a sovraperformare. Un esempio è quello dell’hardware tech, supportato dal fatto che la popolazione continuerà a lavorare da casa nel 2021. Ciò ha portato a una crescita della domanda per questi titoli, ma la risposta a livello di offerta non è stata significativa. Questa incongruenza tra domanda e offerta implica a nostro avviso che le prospettive per i margini di profitto in questo settore siano positive.

In generale tuttavia siamo cauti sulle aziende di internet/e-commerce, viste le alte valutazioni e le regolamentazioni anti monopolio introdotte a novembre.

Favoriamo invece aree come l’automazione industriale, i veicoli elettrici e i relativi componenti e la localizzazione delle catene di approvvigionamento, in un contesto di tensioni commerciali.

Tuttavia, la ripresa economica globale che farà seguito a una distribuzione efficace del vaccino, dovrebbe favorire i settori ciclici, dove le valutazioni sono ancora convenienti al momento rispetto ai settori growth.

Quali sono i principali rischi?

Sin dalla scoperta dei vaccini per il Covid-19 nell’ultimo trimestre del 2020 sono aumentate le speranze riguardo all’uscita dalla pandemia e alla ripresa economica. È quindi possibile una certa delusione, e qualsiasi cambiamento rispetto alle previsioni positive potrebbe avere implicazioni per i mercati finanziari in generale.

La competizione strategica di lungo termine con gli Stati Uniti è un’altra area da monitorare. Le tensioni commerciali hanno visto un’escalation e si sono estese ad altre aree come tecnologia e mercati dei capitali sotto l’Amministrazione Trump. Ci aspettiamo che le politiche saranno più prevedibili sotto la guida di Biden. Tuttavia, il nostro scenario di base prevede che le tensioni tra le due parti permarranno, pesando sugli investimenti e la crescita globale nei prossimi anni.

In risposta alle crescenti tensioni, la Cina ha enfatizzato il tema dell’autosufficienza, in termini di tecnologie e dell’aumento degli sforzi per supportare le aziende nei settori strategici, compresi quello aerospaziale, dell’IT, dei semiconduttori e della robotica. Riteniamo che emergeranno opportunità interessanti per gli investitori, via via che i “campioni nazionali” inizieranno a farsi strada.

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