Tassi Usa, Neuberger Berman porta il target di rendimento 2021 all’1,75%

“Considerando rapidamente i nuovi elementi in nostro possesso, abbiamo deciso di alzare all’1,75% il nostro target di rendimento a dieci anni per fine 2021, sulla base della crescente probabilità di un pacchetto (o pacchetti) di stimolo fiscale ancora più ampio, campagne di vaccinazione anti-Covid più rapide, il lancio di un nuovo vaccino Johnson & Johnson più facile da somministrare, oltre che una platea di investitori più disposta a scontare aspettative di crescita maggiorate. Mentre continuiamo a valutare le dinamiche di mercato e nonostante il recente balzo dei tassi, ci aspettiamo che persistano il tema della reflazione e rendimenti ancora più elevati, ma con una maggiore probabilità di aggiustamento della politica monetaria e di volatilità per i tassi di interesse nel loro complesso“. A dirlo è Jon Jonsson, senior portfolio manager e global fixed income presso Neuberger Berman, che di seguito spiega nel dettaglio la propria view e il proprio outlook.

A gennaio abbiamo affermato che le nostre aspettative sulla traiettoria dei tassi di interesse Usa per il 2021 sono più elevate e le curve più ripide con un target dell’1,50% per fine anno per il punto a 10 anni della curva. Una visione che traeva spunto dalle aspettative di stimolo fiscale post-elezioni nello stato americano della Georgia, combinata con una piena riapertura dell’economia fortemente orientata alla crescita. Il mercato si è tuttavia ripreso molto più rapidamente delle nostre previsioni sulla scia di migliori prospettive di crescita indotte dallo stimolo fiscale e da una crescente incertezza sulla politica monetaria (un fattore a cui avevamo attribuito pochissimo peso per l’anno in corso).

Nonostante che il rendimento target sia stato leggermente ritoccato all’insù, riteniamo che i tassi di interesse probabilmente si abbasseranno nel breve termine poiché questo recente picco ha una componente tecnica (deboli le ultime aste del Tesoro) e, cosa più importante, le previsioni di mercato della Fed sono state significativamente riviste al rialzo, con forward rates che scontano un aumento di 25 punti base entro marzo 2023, tre trimestri prima rispetto alle indicazioni della Fed.

Considerando la frequenza con cui la Fed ha espresso le proprie intenzioni di rimanere accomodante e di muoversi in una cornice più flessibile quanto a obiettivi di inflazione media, riteniamo che sia più probabile che sostenga il mercato, anche per difendere la propria credibilità, utilizzando strumenti di politica monetaria quali le indicazioni prospettiche o l’acquisto di titoli a scadenze più lunghe, se necessario.

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