Consob, la grana stipendi e le voci di un addio di Savona

Gli ultimi giorni sono stati movimentati in casa Consob. Sono due le notizie che hanno visto al centro l’authority e il suo futuro: da una parte, infatti, è arrivato in tempi di pandemia un aumento di stipendio per i dipendenti di 1.150 euro in più al mese, con le buste paga che vanno così ad allinearsi a quelle di Bankitalia. Dall’altra, come ha riportato il Corriere Economia, ci sono voci insistenti riguardo a un possibile addio dell’attuale presidente Paolo Savona, dopo appena due anni dalla nomina avvenuta sotto il Conte I. E, in qualche modo, le due storie potrebbero essere collegate, almeno da quanto riportano indiscrezioni di stampa.

La vicenda stipendi si trascina ormai da anni, le polemiche erano iniziate con l’ultimo aggiornamento contrattuale di Bankitalia del 2016 a cui i dipendenti Consob ritenevano di doversi agganciare. Come si legge in un articolo di Repubblica a firma di Andrea Greco, con effetto immediato i 650 dipendenti di Consob riceveranno un aumento medio del 9% delle retribuzioni, per una busta paga annuale che in media sarà di 167.692 euro.

La vicenda, racconta Greco, avrebbe portato a delle tensioni con il governo Draghi. L’oggetto del contendere era un’indennità una tantum da corrispondere ai dipendenti Consob fin dal 2016, anno in cui il nuovo contratto dei banchieri centrali aveva determinato la differenza di retribuzione. Il governo Conte aveva rigettato la richiesta, poiché la ragioneria generale aveva stimato un aumento di 25 milioni di euro dei costi del personale. Il collegio interno dei cinque commissari, lo scorso febbraio, aveva poi presentato una proposta di mediazione senza la discussa indennità. Il governo Draghi avrebbe poi chiesto, a inizio marzo, una richiesta supplementare di informazioni per stimare la sostenibilità dei conti a dieci anni, ma almeno inizialmente Savona avrebbe negato le informazioni poiché l’autorità è indipendente. Questo avrebbe innescato una situazione di tensione, culminata con le voci di dimissioni da parte di Savona. Alla fine, però, i dati sono stati forniti da Consob e la vicenda si è conclusa con il varo ufficiale dell’aumento degli stipendi.

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