Mercati, JPMorgan: la volatilità del Bitcoin assomiglierà a quella dell’oro

Da un recente report di JPMorgan emerge come, con il tempo, la volatilità del prezzo del Bitcoin potrebbe convergere verso quella relativa alle quotazioni dell’oro.

La volatilità dell’oro è storicamente contenuta, rispetto a quella del Bitcoin e delle criptovalute in generale, tanto che per esempio nel corso del 2021 il prezzo dell’oro ha oscillato tra un massimo di 1.934 dollari ad inizio anno fino ad un minimo di 1.676 dollari per oncia a metà marzo, ovvero con una differenza solamente del 15% tra massimo e minimo. Per contro, il Bitcoin nello stesso periodo di riferimento ha registrato un minimo di circa 27.500 dollari adinizio gennaio e un massimo di oltre 61.000 a metà marzo con una differenza superiore al 120%.

Sempre nei primi mesi del 2021 ad esempio l’indice del Nasdaq ha avuto una differenza del 13% tra minimo e massimo, e lo Standard&Poor 500 dell’11%, ovvero circa in linea con quella dell’oro.

Pertanto ad oggi il Bitcoin rimane un asset decisamente molto più volatile dell’oro e dei principali indici azionari, come fanno notare da Cryptonomist.ch che cita lo studio di JP Morgan, secondo cui nel lungo termine è possibile che la volatilità della valuta digitale convergerà verso quella del lingotto.

Nel report della banca americana scrivono: “È improbabile che una convergenza nelle volatilità tra bitcoin e oro avvenga rapidamente ed è probabile che sia un processo pluriennale. Ciò implica che l’obiettivo di prezzo teorico di bitcoin sopra 130.000 dollari dovrebbe essere considerato come un obiettivo a lungo termine”.

Questo livello di prezzo è stato calcolato proprio sulla base dell’idea che la capitalizzazione di mercato del Bitcoin potrebbe eguagliare l’investimento totale del settore privato in oro. Ma è possibile, fanno notare gli esperti di Cryptonomist.ch, che JPMorgan non abbia preso in considerazione i milioni di BTC perduti che gonfiano matematicamente la sua capitalizzazione di mercato, ma che non dovrebbero essere considerati come realmente disponibili sui mercati.

Alla luce di questa considerazione forse la proiezione di JPMorgan potrebbe persino essere conservativa, sebbene vada sottolineato che non vi è alcuna certezza che la capitalizzazione di mercato del Bitcoin possa arrivare ad eguagliare l’investimento totale del settore privato in oro.

Inoltre è necessario tener presente che, fino agli ultimi giorni di marzo, il prezzo dell’oro nel corso del 2021 è mediamente sceso, mentre quello di bitcoin è mediamente salito, e che negli ultimi giorni ad una crescita del prezzo dell’oro ha fatto da contraltare una lateralizzazione di quello di bitcoin.

In altre parole, i prezzi dei due asset quest’anno non si sono mossi parallelamente, con il trend di bitcoin che si è invece rivelato addirittura opposto a quello dell’oro nel primo trimestre dell’anno. Tuttavia, come riporta espressamente il report di JPMorgan, l’eventuale convergenza non avverrà sul breve termine, ma sul lungo periodo.

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