Investimenti, nuovo sprint in vista per l’S&P 500

Prima di Pasqua l’indice S&P 500 ha chiuso per la prima volta sopra 4000 punti e alla riapertura è salito ulteriormente. Il nuovo record dell’indice fa seguito al rialzo del 5,8% registrato nel primo trimestre, che ha segnato anche il migliore rendimento a 12 mesi su base mobile dal 1936. Il listino ha ormai guadagnato l’82% dai minimi di marzo 2020.

Dal suo lancio nel 1928, su base mediana l’S&P 500 raddoppia di valore ogni 9,9 anni, ma ha impiegato solo 6,6 anni per portarsi da 2000 punti a 4000.

“Dopo un simile rialzo, alcuni investitori temono che questa dinamica non sia sostenibile, soprattutto alla luce dell’aumento di 80 punti base registrato da inizio anno dai rendimenti del Treasury decennale, che ha causato picchi di volatilità del mercato. Tuttavia, in base ai precedenti storici gli investitori non hanno motivo di temere i massimi storici“. Ad affermarlo è Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS GWM, che di seguito dettaglia la propria view e il proprio outlook.

I livelli record dei mercati non precludono ulteriori rialzi

In base ai dati dal 1960 ad oggi, dopo aver segnato un massimo storico le azioni hanno registrato performance leggermente superiori alla media. Secondo la nostra analisi, nei 12 mesi successivi a un nuovo record le azioni salgono ancora dell’11,7%, mentre negli altri periodi guadagnano in media l’11,3%.

In genere un incremento dei rendimenti nominali va di pari passo con un rialzo azionario

Negli ultimi 25 anni il rendimento del Treasury decennale è salito 10 volte di oltre 100 pb e in tutti i casi le azioni globali hanno registrato performance piatte o positive. Inoltre, il recente aumento dei tassi obbligazionari è riconducibile alle prospettive di rafforzamento della crescita, più che ai timori di una stretta monetaria.

Un perfetto market timing porta con sé scarsi benefici

Un investitore che a partire dal 1945 avesse investito un dollaro del suo stipendio mensile nell’S&P 500 si troverebbe oggi con un portafoglio di 253.645 dollari se avesse effettuato questo investimento ogni mese, non appena ritirato lo stipendio. Questa cifra salirebbe a 261.699 dollari (appena lo 0,03% in più ogni anno) se avesse cercato di attuare un perfetto market timing, investendo solo a livelli sotto i quali il mercato non è poi mai sceso.

Le attuali condizioni economiche, monetarie e fiscali negli Stati Uniti sostengono il mercato azionario

L’occupazione statunitense continua ad aumentare, poiché la progressiva riapertura resa possibile dalle vaccinazioni dà impulso al settore dei servizi.

Il rapporto sul mercato del lavoro di marzo pubblicato venerdì scorso ha indicato la creazione di 916 mila posti di lavoro nel settore non agricolo, il dato più alto degli ultimi sette mesi e superiore alle aspettative di consenso pari a +660 mila occupati. I segmenti dell’intrattenimento e dell’ospitalità hanno registrato gli incrementi più consistenti. Il quadro positivo è stato confermato lunedì dall’indice ISM dei responsabili degli acquisti nel settore dei servizi, che è salito di 8,4 punti a quota 63,7, il livello più alto dall’avvio della serie nel 1997 e ampiamente al di sopra delle attese pari a 59,0. Il sottoindice ISM dell’occupazione è aumentato da 52,7 punti a 57,2.

La scorsa settimana il Presidente americano Joe Biden ha presentato un piano da 2250 miliardi di dollari per modernizzare le infrastrutture degli Stati Uniti. Diversamente dal programma di aiuti contro il COVID-19 da 1900 miliardi di dollari varato di recente, l’eventuale approvazione del nuovo pacchetto di misure non avrebbe comunque un impatto immediato sulla crescita, poiché gli stanziamenti verrebbero erogati nell’arco di circa otto anni. Ci aspettiamo però che il piano sospinga ulteriormente le società esposte ai trend di crescita strutturale.

In questo contesto, consigliamo di continuare a puntare sulla reflazione per approfittare dell’accelerazione della ripresa economica. Crediamo che la rotazione delle posizioni dai titoli growth ai settori ciclici sia destinata a proseguire e raccomandiamo di orientare l’esposizione azionaria a favore dei settori che dovrebbero beneficiare di un’accelerazione della crescita e di un irripidimento della curva dei rendimenti, tra cui finanza, industria ed energia. La riapertura dell’economia permessa dalle vaccinazioni dovrebbe favorire anche le small e mid cap rispetto alle large cap.

Gli investitori possono altresì sfruttare i periodi di maggiore volatilità assumendo un’esposizione azionaria di lungo periodo mediante strategie quali acquisti cadenzati a date prestabilite e investimenti strutturati. Per gli investitori in grado di usare le opzioni, gli skew di volatilità offrono l’opportunità di assumere un’esposizione al mercato a condizioni favorevoli.

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