Svizzera, attrattività economica a rischio per la minimum tax globale

L’appeal economico della Svizzera è a rischio. È quanto emerge, come riportato dal sito web della Rsi, dallo Swiss Tax Report 2021 elaborato della società di consulenza Kpmg che segnala i pericoli legati al progetto di una tassa minima globale per le big corporate internazionali. Un progetto in gestazione da anni ma che di recente ha registrato una desisa accelerazione in scia all’amministrazione Biden negli Usa e alla pandemia che costringe molti Paesi a trovare risorse per finanziare i piani di uscita dalla crisi.

Tanto che la segretaria del tesoro statunitense Janet Yellen di recente, a margine della riunione del Fondo Monetario Internazionale, ha annunciato che discussioni in questo senso sono in corso con i Paesi del G20. Un fatto che ha creato un certo allarme in Svizzera perché l’imposta minima mondiale limiterebbe la concorrenza fiscale elvetica. Nel dettaglio, la Yellen ha proposto un tasso del 21% (quello svizzero è attualmente del 14,9%).

Secondo il consigliere federale Ueli Maurer, come si apprende dal sito della Rsi, un tale progetto sarebbe comunque sopportabile per la Svizzera: “Le tasse non sono l’unico fattore di localizzazione per le aziende internazionali”, ha dichiarato. “Sono importanti anche l’accesso al personale qualificato, un mercato del lavoro flessibile, un ambiente favorevole all’innovazione, la stabilità politica e l’alta qualità della vita”. Elementi che, stando al rapporto di Kpmg, stanno guadagnando sempre maggiore importanza.

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