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- Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360, delinea le priorità strategiche del Gruppo
- La crescita organica
- Investimenti in Ricerca & Sviluppo e tecnologie
- Nuove acquisizioni in cantiere
- Il grande salto verso i mercati esteri
- Boom della marginalità nel 2020
- Uno scenario assolutamente positivo
- La spinta alla digitalizzazione dalla pandemia
- Il “Blue Ocean” delle Pmi
- Borsa e analisti premiano il titolo
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“Tornare a realizzare un’importante crescita organica, con focus sugli innovativi servizi ad abbonamento ‘Digital As-A-Service’; continuare a investire in tecnologia e R&D; fare nuove acquisizioni per potenziare l’offerta tecnologica e acquisire quote di mercato; avviare un percorso di internazionalizzazione”.
Sono queste le priorità strategiche individuate da Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360, Gruppo che accompagna imprese e pubbliche amministrazioni nella digital transformation favorendone l’incontro con i migliori fornitori tecnologici.
“Nella nostra storia siamo cresciuti organicamente del 20% medio annuo e quest’anno vogliamo tornare sui nostri livelli, dopo un 2020 condizionato dalla pandemia ma chiuso con un +4% tutt’altro che scontato”, spiega Rangone. “Continueremo a investire massicciamente in tutto ciò che è tecnologia e R&D, un tema da sempre fondamentale per noi, rafforzando le competenze nei vari ambiti della trasformazione digitale e sviluppando ulteriormente le piattaforme tecnologiche a supporto dei servizi che eroghiamo”.
Dopo un 2020 di assestamento, il Gruppo prevede di ricominciare a crescere anche per linee esterne, come avvenuto con successo negli anni precedenti. “Stiamo analizzando un certo numero di potenziali target e nei prossimi mesi pensiamo di formalizzare acquisizioni molto interessanti. Alcune vanno nella direzione di potenziare l’offerta tecnologica, altre riguardano aziende già ben posizionate che ci consentano di incrementare la quota di mercato e migliorare la nostra presenza in alcuni ambiti”.
Il vero elemento di discontinuità rispetto al passato è rappresentato dall’avvio di un percorso di espansione all’estero. “Abbiamo già iniziato a fare dei proof of concept in alcune aree del globo e ne abbiamo identificate un paio su cui stiamo lavorando concretamente. Pensiamo che possa nascere qualcosa di interessante, forse già nei prossimi mesi”, annuncia il Presidente.
Il tutto, in uno scenario di mercato assolutamente positivo, in quanto “i trend osservati nel 2020 si stanno confermando nel 2021” e la domanda di servizi digitali non accenna a diminuire. “Pensiamo che questi fenomeni siano ormai in buona parte acquisiti e strutturali, al netto di una eventuale ridefinizione quantitativa”.
A sostenere lo scenario ottimistico sulla ripresa dell’economia contribuiscono anche due ulteriori elementi favorevoli, come l’arrivo delle risorse del Recovery Fund e la progressiva diffusione dei vaccini. “Questi fattori, a maggior ragione, ci fanno stare sereni dopo un inizio d’anno decisamente positivo.”
L’emergenza sanitaria, spiega Rangone, “ha agito come un ‘elettroshock culturale’, facendo capire e toccare con mano a tante imprese e pubbliche amministrazioni le potenzialità del digitale”. Questa presa di consapevolezza riguarda anche le Pmi, a cui si rivolgono i servizi ad abbonamento del Gruppo. Servizi veicolati attraverso un go-to-market unico, ovvero quei canali digitali che compongono il Network DIGITAL360 e attraverso cui è possibile raggiungere una clientela potenzialmente enorme, che Rangone definisce un “Blue Ocean”.
La strategia e la crescita del Gruppo hanno riscontrato apprezzamenti sia da parte degli analisti, concordi nell’assegnare raccomandazioni d’acquisto sul titolo, sia dalla Borsa. Nell’ultimo anno, infatti, il titolo ha beneficiato di un’accelerazione impressionante, triplicando il proprio valore rispetto al +35% dell’indice Ftse Aim Italia.
“Abbiamo dimostrato una capacità di execution riconosciuta anche dal mercato e nei prossimi 18-24 mesi pensiamo di poter ancora crescere significativamente in termini organici, attraverso l’M&A e a livello internazionale”, conclude Rangone.
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