Transizione energetica, opportunità per investire secondo M&G

Infrastrutture, economia circolare e transizione energetica. Su questi tre pilastri si è costruito l’incontro “Costruiamo il futuro, adesso” in tema di ripartenza post pandemia organizzato da M&G Investments, gruppo internazionale attivo nel risparmio gestito e quotato alla borsa di Londra, guidato in Italia da Andrea Orsi. A emergere è stato il ruolo fondamentale che gli investimenti privati possono giocare nel nostro Paese con l’occasione del Pnrr e di come innovazione, connettività e sostenibilità energetica (ora sotto i riflettori grazie a iniziative dirompenti come la Green agenda EU e i Recovery Plan internazionali) dovranno riavviare il motore dell’economia.

«È centrale il tema infrastrutturale nel contesto degli ingenti piani di stimolo promossi a livello globale. Qui ci sono molte opportunità di investimento che sono rimaste indietro nell’ultimo anno, a causa anche dei lockdown. Una grande opportunità per chi investe in infrastrutture quotate», commenta Manuel Pozzi, direttore degli investimenti di M&G. A questo proposito, si è parlato del fondo gestito da Alex Araujo, l’M&G (Lux) Global Listed Infrastructure. Secondo il gestore, le ripercussioni positive del macroscopico piano infrastrutturale ipotizzato dal presidente Usa Joe Biden negli Usa da 2mila miliardi non si riflettono solo sui titoli infrastrutturali statunitensi ma anche sulle società europee e cinesi. «Tra i beneficiari della svolta green americana ci sono player tradizionali dei trasporti, come la multinazionale spagnola Ferrovial, ma anche le infrastrutture digitali – rivelatesi essenziali per garantire la connettività durante i lockdown – e le imprese protagoniste della transizione energetica». Focalizzandosi sul tema della transizione energetica, Araujo ha detto che «il trend positivo non riguarda solo il comparto delle rinnovabili ma abbiamo una view positiva sul gas e sui nuovi combustibili più puliti come idrogeno. I business in transizione impegnati nella decarbonizzazione giocheranno un ruolo chiave. Si tratta di titoli spesso non adeguatamente valorizzati dal mercato ma ben posizionati per beneficiare di un rialzo significativo del proprio rating quando i loro progressi verso una crescita sostenibile saranno valutati in maniera più congrua dal mercato. È su questi che ci concentriamo, sfruttando le nostre competenze in tema di analisi ed engagement».

Commentando infine i timori legati a un ritorno dell’inflazione sui mercati, il gestore ha fatto sapere che il fondo «si focalizza sulla crescita a lungo termine dei titoli in portafoglio. Per questo accogliamo con favore l’inflazione. Crediamo che un contesto di crescita economica controllata con un’inflazione in aumento possa fornire a molte società infrastrutturali quotate, direttamente o indirettamente, una fonte vitale di crescita. I ricavi legati all’inflazione sono una caratteristica fondamentale di questo comparto e un fattore chiave dei crescenti flussi di cassa e dei dividendi che cerchiamo». Le opportunità più interessanti, quindi, secondo l’esperto sono su: viaggi, connettività, aziende legate al cambiamento climatico.

Le infrastrutture energetiche “in transizione” si sono distinte in particolare per la capacità di generare dividendi in modo continuativo. «Puntiamo sulla crescita dei dividendi delle aziende sul lungo periodo: anche in un anno difficile come il 2020, i titoli nel portafoglio del nostro fondo hanno continuato a distribuirli generando un reddito per i nostri investitori», ha concluso il gestore. A2A rappresenta un esempio di multiutility che sta trasformando rapidamente il proprio mix energetico e investendo in iniziative legate all’economia circolare. Questa società rimane una posizione a forte convinzione nel fondo di M&G che è uno dei suoi maggiori azionisti.

Nella seconda parte dell’evento, il ceo di A2A Renato Mazzoncini ha offerto la sua visione sul tema cruciale della transizione energetica, che non può realizzarsi concretamente se non attraverso le infrastrutture: “le aziende come A2A investono in infrastrutture per la transizione ecologica. Per potersi occupare realmente di transizione energetica ed economia circolare occorrono infrastrutture: un campo eolico o solare, un impianto per il trattamento dei rifiuti sono a tutti gli effetti investimenti in tal senso. Gli investimenti in infrastrutture sono per loro natura di lungo periodo, ed è fondamentale che dal punto di vista strategico si basino su una chiara e corretta visione del futuro. Questo consente anche di avere una giusta remunerazione. Per questo a gennaio abbiamo lanciato un Piano Industriale a 10 anni che prevede 16 miliardi di investimenti per questa decade chiave, in cui A2A si impegna a mettere a terra i principali pilastri della transizione ecologica».

 

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