Banche, Intesa SanPaolo: nel trimestre utile netto di oltre 1,5 mld

Intesa SanPaolo ha archiviato il primo trimestre con un utile netto di 1,536 mld di euro, in crescita del 33,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e rispetto ai 393 mln del quarto trimestre 2020 escludendo le componenti relative all’acquisizione di Ubi Banca e l’impatto contabile del connesso impairment del goodwill.

I proventi operativi netti sono poi aumentati dell’8,9% a 5,461 mld di euro rispetto al primo quarter del 2020, il risultato della gestione operativo è migliorato del 38,10% a 2,919 mld e il risultato corrente lordo è salito del 22,2% a 2,630 mld a fronte di costi operativi diminuiti del 2,6%.

Ancora, le commissioni nette sono risultate in crescita dell’8,9% rispetto al primo trimestre 2020. Ed elevata è risultata l’efficienza, con un cost/income al 46,5% nel primo trimestre 2021, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee.

Il costo del rischio del primo trimestre 2021 annualizzato è poi sceso a 35 centesimi di punto, rispetto ai 48 dell’intero anno 2020 escludendo l’impatto delle rettifiche per i futuri impatti di COVID-19 (pari a 49 centesimi di punto). E si è registrata una riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 44 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 32 miliardi dal dicembre 2017 superando con un anno di anticipo, per circa 6 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021.

Per quanto riguarda poi i coefficienti patromonili, il Common equity tier 1 ratio post dividendi maturati nel 1° trim. 2021 è risultato pari al 14,9% (secondo i criteri trasitori per il 2021), al 14,4% a regime e al 15,7% pro-forma a regime.

I risultati del primo trimestre – a detta del management – confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19 e sono pienamente in linea con l’obiettivo di un utile netto per l’anno ampiamente superiore a 3,5 miliardi di euro.

Sempre secondo il management, i risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell’attivo di Intesa Sanpaolo, con un basso profilo di rischio a presidio del supporto del Gruppo all’Italia, anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.

La generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di UBI Banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi di euro a valere sull’utile ante imposte che il Gruppo ha destinato nel 2020 all’ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.

L’istituto rileva inoltre:
–   un aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;
–   un maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito (Pulse) e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati;
–   la digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 11,6 milioni di clienti multicanale e circa 7,1 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo, e partnership strategica con Nexi nei sistemi di pagamento (partecipazione nel capitale di Nexi);
–   la digitalizzazione dell’operatività della Banca: circa 80.000 persone del Gruppo in smartworking e ottimizzazione del modello distributivo con la razionalizzazione di circa 1.100 filiali dal 2018 e la possibilità di ridurre ulteriormente il numero di filiali a seguito dell’acquisizione di UBI Banca, della partnership strategica Banca 5 – SisalPay (Mooney) e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità.

Dividendi

Per quanto riguarda la politica dei dividendi del gruppo, oltre ai 694 milioni di dividendi cash per il 2020 da distribuire a maggio 2021, in linea con il Piano di Impresa 2018-2021 si prevede, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alle politiche dei dividendi successivamente al 30 settembre 2021, termine della raccomandazione del 15 dicembre 2020:
–   a valere sui risultati del 2020, una distribuzione cash da riserve, possibilmente entro la fine del 2021, che aggiungendosi ai predetti dividendi porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3.505 milioni di euro di utile netto rettificato (14),
–   a valere sui risultati del 2021, il pagamento di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, da distribuire in parte come acconto nell’anno in corso (1.061 milioni di euro già maturati nel primo trimestre 2021).

Al momento a Piazza Affari Intesa Sanpaolo segna un rialzo dell’1,3%.

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