Secco e perentorio il commento di Richard Fuld, Ceo della banca d’affari fondata nel 1850, che ha dichiarato “la nostra credibilità si è incrinata”.
La perdita comunque era già stata diffusa la scorsa settimana a causa del ‘pressioni’ di alcuni fondi hedge, pronti a vedere il titolo allo scoperto se non fosse stata fatta chiarezza sul bilancio.
I ricavi netti del secondo trimestre crollano ad un valore negativo di 0,7 miliardi rispetto i 3,5 miliardi di dollari di ricavi netti del primo trimestre del 2008 e i 5,5 miliardi del stesso periodo dello scorso anno. La nota della società spiega che i ricavi negativi del trimestre sono dovuti agli aggiustamenti (mark to mark) ma soprattutto alle perdite legate all’attività di trading.
A questo si aggiungono inoltre le perdite che la società avrebbe riportato nell’attività di copertura del portafoglio (hedging) che avrebbe generato oltre 700 milioni di dollari di perdita (dato non confermato ndr).
Lehman però incassa il tutto esaurito per l’emissione di titoli privilegiati convertibili per 4 miliardi di dollari a cui si aggiungono un’emissione obbligazionaria da 5,5 miliardi di dollari.
Proprio sul tanto chiacchierato aumento di capitale (l’aumento è stato annunciato solo la scorsa settimana, dopo che il titolo Lehman era stato messo sotto pressione sul mercato del debito) cominciano a trapelare i nomi dei primi sottoscrittori.
BlackRock, gigante del risparmio statunitense, ha detto di aver comprato azioni LB e di essere fiducioso sul futuro del gruppo ma ha negato che vi siano allo studio ‘deal’ tra le due società. Il presidente di BlackRock, Robert Kapito, ha detto durante un’intervista a Bloomberg “siamo fiduciosi nella società e nella sua leadership”.
Ma BlackRock non è l’unico gruppo a credere nella rinascita di Lehman.
Anche Putnam Investments LLC, società di fondi comuni con un patrimonio di oltre 173 miliardi di dollari, ha detto di considerare LB un buon investimento e che il mercato ha punito eccessivamente i titoli e le obbligazioni della banca di investimento. Per questo Putnam ha deciso di comprare obbligazioni, titoli e azioni convertibili tutte targate Lehman.
Infine chiude il trio American International Group (AIG) che avrebbe comprato azioni Lehman Brothers nell’offerta di 28 dollari ad azioni chiusa la settimana scorsa.
I risultati di LB dimostrano che la crisi del credito non è finita si è semplicemente spostata sulla capacità delle banche di finanziarsi e di proteggere i propri asset. E domani sarà la volta di Goldam Sachs e Morgan Stanley a ‘svelare’ i risultati del trimestre.