Il "Galletto" torna nel pollaio

Meliorbanca nasce nel 1998 con la trasformazione di Meliorconsorzio, Consorzio Nazionale per il credito agrario in una moderna struttura di merchant bank in grado di offrire un’ampia gamma di servizi finanziari sia per i clienti corporate, sia per gli individui, avvalendosi anche della società di consulenza finanziaria, operativa nel mercato inglese, Gallo & C.

Quest’ultima è attiva dal 1992 nell’area della consulenza finanziaria per fusioni, acquisizioni, quotazioni, joint venture, valutazioni aziendali e operazioni di finanza straordinaria per conto di clienti italiani e stranieri.


Nel 1999, Meliorbanca ha acquisito Gallo & Co. L’acquisto di tale società ha consentito al Gruppo Meliorbanca Gallo & C. di avere una base operativa a Londra per attività di consulenza cross-border e di sostegno ad operazioni di IPO. Allo scopo di potenziare il settore dei servizi di pagamento alle imprese, nel 1999 è stato acquisito il controllo integrale di Sistemi Parabancari, società operante nel settore dell’outsourcing dei servizi amministrativi e informatici.

Meliorbanca Spa, presieduta da Pier Domenico Gallo (nella foto), contava uno staff di 200 persone e un gruppo di società composto da Gallo & C. Spa, Gallo & Co. Ltd., Sistemi Parabancari S.p.A. e Meliorconsorzio Consulting Spa, oltre a un gruppo di società partecipate attivo nei settori dell’intermediazione creditizia, risparmio gestito, investment banking ed anche in alcuni servizi alle imprese.


L’uscita di Gallo

Nel 2004 l’uscita di Gallo dal Gruppo vede l’ingresso di Fabio Cerchiai (già Presidente di Ania) diventare il nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione di Meliorbanca.

“Meliorbanca, che nasce come una banca di partners, oggi è una public company quotata in Borsa con un larghissimo flottante e che impiega 400 persone con un’eccellente struttura di management. La scelta di un Presidente indipendente – afferma Gallo – da un lato è coerente con le politiche di governance e di trasparenza già messe in atto da Meliorbanca, dall’altro risolve alla radice qualsiasi problema di conflitto d’interessi al quale uno dei maggiori azionisti potrebbe essere esposto. Ha sicuramente giocato a favore di questa decisione l’altissima considerazione che nutro per Fabio Cerchiai, uno dei personaggi di maggior prestigio del mondo finanziario italiano” commentò Gallo al momento del passaggio di consegna.


La stagione degli Amori

Da allora incomincia un lento declino che porta il gruppo in una fase di empasse. Da un lato la profittabilità in calo in tutte le aree di business, dall’altro il bisogno di trovare un partner per crescere ulteriormente. Da qui l’incarico alla advisor Lazard per valutare possibili partner ‘industriali’.

Parte così una lunghissima ‘telenovela’ che trova nella  merchant bank milanese, Banca Profilo, la sposa ideale.

Se però il gruppo guidato da Sergio Capotosti (nella foto) sembra bene intenzionato ad una fusione, da parte di Meliorbanca l’atteggiamento rimane tiepido.

Luglio 2007

Il 25 luglio 2007 il consiglio di Banca Profilo delibera un’Ops per l’aggregazione con Meliorbanca, nominando successivamente Hsbc Bank come adviser dell’operazione e il 30 settembre consegna a Meliorbanca un documento, elaborato unilateralmente, denominato “Progetto di aggregazione”.

Fin dalle prime battute dell’operazione, però, è evidente la distanza tra le due parti e la freddezza riguardo all’operazione da parte del board di Meliorbanca.

Febbraio 2008

Il 12 febbraio, poi,  il consiglio di Meliorbanca avvia le selezioni per concludere la ricerca di un partner: secondo il presidente, Fabio Cerchiai (nella foto sotto), “l’advisor Lazard ci ha preannunciato di aver ricevuto almeno 4-5 proposte degne di considerazione”.

E tra i candidati, secondo indiscrezioni di mercato, ci sarebbero Vitale & Associati e Tamburi Investment Partners.

Mentre gli altri due nomi in lizza potrebbero appartenere al mondo del private banking. Intanto i grandi soci dell’istituto, Bper, Bpvn, Popolare Sondrio e Fondiaria Sai, ricevono l’input di puntare allo sviluppo della banca, poiché è chiara l’indicazione che Meliorbanca non è in vendita, dato che i soci non intendono uscire dall’azionariato ma partecipare alla creazione di valore. E Cerchiai conclude: “entro fine mese annunceremo il nome del partner scelto. E’ un impegno che mi sento di prendere nei confronti del mercato”.

Passa un altro mese e di partner nemmeno l’ombra.

Anzi, l’unico nome certo (Banca Profilo) decide di ritirare l’offerta pubblica di scambio su azioni Meliorbanca annunciata il 25 luglio 2007: “a distanza di sette mesi, il CdA di Meliorbanca non ha assunto alcuna decisione sull’offerta e sulla sostanza del piano industriale presentatole, Banca Profilo considera ineluttabile ritirare l’offerta per evitare il protrarsi di una situazione di incertezza non gradita al mercato”.


Marzo 2008

Il tempo passa e i risultati se ne vanno. E’ infatti l’11 marzo quando Meliorbanca dichiara un utile netto consolidato di 12,3 milioni di euro evidenziando un calo del 54,4% rispetto ai 27 milioni del 2006.

A pesare su questo risultato sono le rettifiche nette su crediti negative per 12,2 milioni e gli oneri non ricorrenti per 5,4 milioni derivanti dalla valutazione delle imposte anticipate sulla base delle nuove aliquote fiscali stabilite dalla Legge finanziaria del dicembre scorso.

Nel frattempo l’istituto prosegue  indefesso nella valutazione delle opzioni esistenti “per la crescita per via esterna”, che resta condizione essenziale per il raggiungimento del livello di ricavi previsto nel piano 2006-2008.

Aprile 2008

Il mese di aprile si apre con una doccia fredda per la banca di investimento italiana. L’agenzia di rating Fitch, infatti, porta il giudizio sul gruppo a livello junk “BB” con rating individuale a “D”.

La decisione di Fitch segue quella datata 24 gennaio di Moody’s, quando l’agenzia di rating aveva messo sotto osservazione Meliorbanca per un possibile downgrade (a Baa3 e Prime-3 rispettivamente per il rating sui depositi di lungo e breve termine e D+ per quello sulla forza finanziaria).

Secondo la nota di Fitch, Meliorbanca starebbe pagando l’attuale debolezza della rete, la massa critica “limitata” e la bassa capitalizzazione. A questi elementi ‘tecnici’, inoltre, si aggiungono poi problematiche di tipo ‘industriale’ quali un’opaca strategia di crescita del gruppo, da mesi impegnato nella ricerca di un partner strategico per proseguire ed espandere le proprie attività.

Andamento del titolo Meliorbanca a Piazza Affari 2001-2008 (Fonte: Yahoo Finanza)

Aprile (bis)

Si sa che in amore ci si prende e si lascia, così negli affari. In assenza di nomi all’orizzonte per il piano di aggregazione, rispunta il duo Meliorbanca &  Banca Profilo.

Questa volta è lo stesso presidente Fabio Cerchiai a fa
re il primo passo dicendo, a margine di un convegno sulle assicurazioni, che non c’è mai niente di definitivo nella vita e tutte le operazioni di aggregazione sono da fare “in un’ottica di valutazione attenta ai benefici degli azionisti che devono essere benefici durevoli”.

Maggio 2008

I messi passano e i mercati finanziari continuano a scendere.  Meliorbanca chiude anche il primo trimestre del 2008 in perdita.

Oggi

Dopo dieci anni dalla sua nascita, il gioiello costruito da Pier Domenico Gallo ritorna ‘al pollaio’ senza moglie e con i conti tutti da mettere a posto.

Ora sarà compito del nuova azionista di riferimento di rimettere a posto quella che una volta era una delle realtà italiane più giovani nel piccolo universo della finanza italiana.

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