Canada, un mercato che ha poco da nascondere

Sempre più trasparente il mercato immobiliare. Sopratutto nei mercati emergenti. Secondo l’ultimo Global Real Estate Trasparency Index elaborato da Jones Lang LaSalle sarebbero 8 i paesi che hanno raggiunto un livello pieno di  trasparenza rispetto all’ultimo indice del 2006. Si tratterebbe in particolare di Dubai, Romania, Ucraina e Russia.

Degli 82 diversi mercati analizzati l’indice mostra che quasi la metà di essi ha migliorato il proprio livello di trasparenza, grazie soprattutto alle nuove normative emanate dai governi che mirano a favorire investimenti cross-border e accordi finanziari tra corporate. Nella classifica l’unica nota negativa è rappresentata dal Venezuela che è l’unico paese che ha totalizzato un punteggio inferiore rispetto a quello realizzato nel 2006.

Neanche a dirlo invece Usa, Australia sono tra i mercati più trasparenti, affiancati dal Canada che è il mercato più trasparente nel mercato globale del real estate.

Alcuni paesi considerati “mercati di frontiera” inclusi per la prima volta nell’indice, come  nel caso di Bielorussia, Sudan, Algeria, Cambogia e Siria sono stati classificati come opachi, mentre altri paesi entrati nell’indice come Bahrain, Bulgaria, Estonia, Lituania, Croazia, Abu Dhabi si sono posizionati nell’intervallo di mercati semi-trasparenti; mentre Oman, Qatar, Marocco, Kuwait, Pakistan e Kazakhstan si muovono nel range della bassa trasparenza.

«A fronte del miglioramento del livello di trasparenza di molti mercati emergenti, il nostro indice mostra altresì che non tutti i governi e gli operatori del settore hanno adottato i necessari cambiamenti, adeguandosi al mutato contesto» afferma [p]Jacques Gordon[/p], global strategist di LaSalle Investment Management. Anche se «il costante miglioramento registrato nel livello di trasparenza dei mercati, in particolare negli ultimi 4 anni, è strettamente correlato alle dinamiche della globalizzazione che spingono gli investitori a muoversi oltre i confini nazionali in cerca di opportunità a rischio più controllato». E questo crea maggiore rischiesta di informazioni e maggiore apertura del mercato.

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