Mercati, Pil italiano stime del 3,6% entro il 2026 in scia al Pnrr

Fra qualche mese dovrebbero arrivare i primi 23 miliardi di acconto per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a quel punto arriverà la parte più difficile: l’attuazione delle sei missioni.
Secondo il Governo questo vasto cantiere dovrebbe sviluppare un aumento del PIL che potrebbe espandersi, nel caso più favorevole, sino al 3,6% nel 2026.

“Guardando ad obiettivi un po’ più ravvicinati, stimiamo una crescita del PIL di quest’anno al 4,7%, che potrebbe ulteriormente migliorare qualora in autunno non vi fosse un’ulteriore recrudescenza del virus”. Ad affermarlo sono gli analisti della Mazziero Research, che di seguito dettagliano le altre previsioni correlate.

L’occupazione, dopo la perdita di quasi un milione di posti di lavoro, potrebbe ora migliorare, salvo qualche contraccolpo che si verrà a creare nel momento della ripresa dei licenziamenti.

Il debito, sebbene oggi nessuno se ne curi, è il vero problema: 163 miliardi in più nel 2020, altri 78 miliardi nel solo primo trimestre di quest’anno e quasi altrettanti se ne potrebbero accumulare da qui a luglio per poi scendere nella fase finale dell’anno in una zona compresa tra 2.652 e 2.715 miliardi.
Questo grande accumulo di debito costringe ad aumentare le emissioni di titoli di Stato, che ora sono acquistati dalla banca centrale, ma che in futuro resterà come fardello che dovrà essere continuamente finanziato con un impatto nella spesa per interessi.

Apparentemente la situazione è tranquilla, ma si stanno già oggi preparando le condizioni per un equilibrio difficile dei conti pubblici fra un paio di anni. 

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