Banche, l’insostenibile peso delle pressioni commerciali

«Le banche italiane tendono oggi a trasformarsi in negozi finanziari. È un tema del quale dovrebbe interessarsi il governo, tutte le forze politiche e pure le autorità di vigilanza. Se si indagasse seriamente, si scoprirebbe che le banche puntano tutto sulla vendita di prodotti finanziari e anche assicurativi perché sono alti i guadagni da commissione e lo fanno con indebite pressioni commerciali sulle lavoratrici e sui lavoratori e indirettamente, talvolta, sulla stessa clientela. Ci sono situazioni non più tollerabili che vanno fermate al più presto: i danni non ci saranno soltanto su chi lavora in banca, ma anche sulla clientela e qualche scandalo del recente passato, nemmeno troppo lontano, dimostra che il tema del “cosiddetto risparmio tradito”, invece, è importantissimo». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, lo scorso 29 maggio, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7.

«Le banche italiane devono iniziare a finanziare le idee degli imprenditori come avviene regolarmente nelle banche del Nord Europa: questa sarebbe una vera svolta per il settore e per la stessa economia italiana. Il settore bancario, talvolta, sembra voler abbandonare quel fondamentale ruolo sociale che invece dovrebbe sempre esercitare, per sostenere i territori, le imprese e le famiglie» ha aggiunto il segretario generale della Fabi.

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