Asset allocation, ecco dove puntare a livello geografico e settoriale

Le ultime indagini economiche di maggio (PMI flash, indicatori sul sentiment dei consumatori e delle imprese) hanno lasciato intendere come l’economia globale si stia dirigendosi sempre più verso una ripresa molto solida che si dispiegherà nel corso del secondo e del terzo trimestre dell’anno, sostenuta da fondamentali robusti. Di base, lo sviluppo della campagna vaccinale – vale a dire una pre-condizione della ripresa stessa – ha mantenuto un ritmo sostenuto nella maggior parte delle economie sviluppate, con la zona Euro che nell’ultimo mese ha iniziato a recuperare terreno su questo fronte rispetto al Regno Unito e agli Stati Uniti. Ecco di seguito la view e l’outlook di Silvia Dall’Angelo, senior economist per la divisione internazionale di Federated Hermes.

La ripresa si è dimostrata disomogenea tra Paesi e regioni

Le divergenze sono state particolarmente pronunciate tra le economie emergenti e quelle sviluppate, riflettendo le diverse capacità di attingere alle risorse necessarie per contenere la pandemia e sostenere la ripresa. Nel frattempo, con un percorso di ripresa tracciato, la divergenza tra il settore dei servizi e quello manifatturiero ha iniziato a ridursi, con il primo che sta ormai raggiungendo il secondo. Nel complesso, la crescita globale del Pil è probabile si attesterà verso un +6% quest’anno, anche se i rischi non mancano. Nel breve termine, l’evoluzione della questione pandemica è ancora fonte di incertezza, come dimostrano le difficoltà nel contenere la pandemia in India e all’interno di altre economie emergenti. Adottando una prospettiva di medio termine, non è ancora chiaro se gli stimoli fiscali riusciranno a risollevare la crescita della produttività e a permettere un’espansione più green ed inclusiva.

È probabile che l’impostazione di politica monetaria rimanga accomodante nel prossimo futuro, dato che le Banche centrali sembrano determinate a guardare oltre il recente rialzo dell’inflazione. In particolare, i funzionari della Fed sono stati molto coerenti di recente nel definire questo fenomeno come “temporaneo” e nel sottolineare la rilevanza il tema che riguarda la piena occupazione per il proprio mandato. Poiché l’economia statunitense continua a migliorare, la Fed dovrà però ridurre gradualmente l’intonazione accomodante in termini di politica monetaria, iniziando a rallentare il ritmo dei propri acquisti di asset. Secondo i funzionari della Fed, se l’economia continuerà a mostrare solidità, la discussione in tema di tapering inizierà nelle prossime riunioni, portando probabilmente all’attuazione di una stretta all’inizio del prossimo anno.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!