Riunione Bce, cosa aspettarsi dalla Lagarde

Cosa farà e dirà Christine Lagarde, presidente della Bce, che domani riunirà come ogni mese i vertici della Bce? Ecco di seguito l’opinione di Andreas Billmeier (nella foto), European analyst di Western Asset, società di gestione parte del gruppo Franklin Templeton.

 Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima riunione del Consiglio direttivo della Bce?

Ci aspettiamo che il GC mantenga per ora gli acquisti di PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) allo stesso livello del 2° trimestre per evitare un aumento più rapido dei rendimenti dei titoli di stato. Ci aspettiamo anche che rivedano al rialzo l’inflazione per quest’anno di circa 30 punti base e che spostino lo slancio della crescita da H1 a H2 (senza un grande cambiamento del tasso di crescita complessivo per quest’anno). Non ci aspettiamo grandi cambiamenti per le previsioni del 2022 e 2023. Ci potrebbe essere una discussione su acquisti di asset più bassi durante i mesi estivi, quando le emissioni sovrane si prosciugano un po’. Se non inquadrata con attenzione, questa discussione potrebbe creare timori di tapering nel mercato, un backup dei rendimenti e un euro più forte.

Cosa dobbiamo aspettarci dalle politiche monetarie della BCE nei prossimi mesi, alla luce delle aspettative di crescita economica?

Ci aspettiamo che il tapering inizi nella riunione di settembre, insieme a previsioni macro più ottimistiche. Inoltre, ci aspettiamo che la revisione della strategia sia completata per allora, portando a una definizione più simmetrica dell’obiettivo di stabilità dei prezzi. A nostro avviso ci sarà anche un chiarimento, in questo contesto, su come funzionano i programmi di acquisto di asset su larga scala, in particolare l’APP (Asset Purchase Program) una volta che il PEPP sarà terminato a marzo del prossimo anno.

Pensa che ci saranno differenze tra le politiche monetarie della BCE e quelle della Federal Reserve statunitense?

Non crediamo che la BCE adotterà l’Average Inflation Targeting (AIT) come ha fatto la Fed. Non crediamo nemmeno che il mercato del lavoro e l’occupazione diventeranno un obiettivo esplicito della politica monetaria in Europa.

 Oggi si parla molto di rischio d’inflazione. Quali sono i vostri pensieri al riguardo?

Crediamo che l’attuale corsa all’inflazione sia transitoria. In parte, è legata a un recupero del consumo che è stato soppresso durante la pandemia ed è legata anche a un passaggio dai beni ai servizi, annullando alcuni dei modelli di consumo alterati negli ultimi 15 mesi circa. Non vediamo grandi rischi provenienti da fattori standard di inflazione sostenuta come i salari, la forte crescita del credito o le elevate aspettative di inflazione.

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