Pronti, Recovery, via. Le nuove obbligazioni governative sotto la lente

Dopo la riunione della Bce della scorsa settimana e le parole di Christine Lagarde, i mercati hanno recuperato una parte dell’incertezza di alcune sedute, dove il timore dell’allentamento delle misure a sostegno ed il rialzo dei tassi per contenere l’inflazione, avevano prevalso negli obiettivi dei trader. In questi giorni torna però in primo  piano la lettura che gli analisti danno oltreoceano, dove l’economia è già un po’ più avanti rispetto all’Eurozona.

Infatti è stata la Fed in questi giorni a tornare in primo piano. Al termine del meeting, l’istituto centrale Usa ha iniziato ad intravedere un’uscita dalle massicce misure di stimolo messe in campo contro la pandemia mentre gli esponenti del board stimano un’accelerazione per il rialzo dei tassi di interesse e aprono al dibattito su come ridurre il programma di acquisto. Mettendo in evidenza che ampie modifiche alla propria politica potrebbero concretizzarsi prima del previsto, gli esponenti della Fed hanno spostato le stime per il primo rialzo dei tassi dal 2024 al 2023. Le minute pubblicate, mostrano che 13 esponenti del board su 18 vedono i tassi in rialzo nel 2023, dai sei che lo stimavano in precedenza, mentre sette vedono un aumento del costo del denaro l’anno prossimo. I futures sui Fed fund, che sono una proiezione delle aspettative, prezzano un primo rialzo entro la fine del 2022.

Nei governativi europei si è evidenziata una ripresa delle quotazioni e di conseguenza una riduzione dei rendimenti rispetto ai livelli massimi di due settimane fa, quando il benchmark del Btp decennale era risalito sopra l’1%. Dopo minimi in area 0.77% circa, il rendimento si è assestato poco sopra lo 0.8%, con lo spread contro il Bund tedesco sotto quota 100. In eurozona, non è più solo la Germania ad essere in territorio negativo, ma sono tornate anche Finlandia ed Olanda, mentre Spagna e Portogallo viaggiano in parallelo intorno a 0.42% e la Grecia ancora sopra l’Italia a 0.75%.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

Sul fronte del mercato, vi è stata la prima operazione legata ai cosidetti “recovery funds” per la ripresa dell’economia europea, con obiettivi sul futuro.

Next Generation Eu è diventato operativo, la Commissione europea ha emesso il primo bond per finanziare il più grande pacchetto di aiuti europei dal piano Marshall, è stato infatti collocato il  primo Recovery bond a dieci anni con scadenza 4 luglio 2031 legata al progetto Next Generation Eu che servirà per far riavviare l’economia degli Stati europei, a partire dall’Italia. La prima tranche è stata emessa e ha segnato il trionfo della UE. La domanda è stata sette volte l’offerta, gli ordini arrivati dagli investitori sono stati oltre 142 miliardi di euro, appena sotto il record storico dei 145 miliardi affluiti per l’emissione della tranche a dieci anni del programma SURE dello scorso ottobre. Erano attesi dieci miliardi di emissione, ma grazie alla forte domanda ne sono stati collocati 20, il doppio, un record storico per le emissioni singole in euro, che scavalca quella da 15 miliardi della Spagna lo scorso aprile. All’inizio il bond (codice Isin EU000A3KSXE1) rendeva in linea con il tasso midswap a dieci anni in euro, che viaggiava attorno allo 0,08%, ma la richiesta è stata tale da prezzarlo a condizioni molto favorevoli, a sconto di due punti base (rendimento dello 0,06%), quindi quasi nulla. L’obiettivo della Commissione è raccogliere per quest’anno in tutto 100 miliardi, una cifra che si basa su una stima iniziale delle esigenze degli Stati membri in termini di prestiti e sovvenzioni.

Le nuove obbligazioni corporate sotto i riflettori

Buona l’attività anche l’attività sui corporate con Stellantis  che colloca un nuovo bond in due tranche per 2.5 miliardi, si tratta del quarto bond dopo la nascita del gruppo automobilistico europeo. Le due tranche hanno scadenze, rispettivamente, 18 gennaio 2029 e 20 giugno 2033 e ammontare 1,25 miliardi sia sul tratto a sette anni sia su quello a 12 anni. In particolare, il titolo a sette anni garantisce un premio di 85 sulla curva swap, cedola 0.75% isin XS2356040357 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mile;  mentre quello a scadenza 2033 ha visto uno spread di 115 punti base, cedola del 1.25%, Isin XS2356041165.  Rating Baa3/BBB-.

Terna approfitta della finestra di mercato per lanciare il nuovo green bond da 600 milioni di durata otto anni. L’ammontare in avvio di collocamento era stato fissato a 500 milioni per poi salire di 100 milioni grazie alla forte domanda che ha toccato i 2,1 miliardi. La positiva risposta del mercato ha consentito di abbassare ampiamente lo spread sul tasso midswap dall’iniziale 75 punti base fino a 45 punti base e una cedola dello 0,375% che corrisponde a un tasso effettivo dello 0,398%. Questo tasso è inferiore al costo medio del debito consolidato di Terna pari a una media dell’1,3% e con una duration di 5 anni. Rating Baa2/BBB+, lotto minimo 100mila euro con multipl di mille e Isin XS2357205587. Terna è molto attiva nel settore green e ha già collocato tre green bond con scadenze rispettivamente nel 2023, 2026 e 2032.

Poste Italiane ha collocato un’obbligazione perpetua e “callable” dopo 8 anni. L’obbligazione perpetua sarà senza scadenza tuttavia l’emittente si riserva la facoltà di richiamarlo (rimborsarlo) a distanza di otto anni dalla data di emissione a partire da giungo 2029. Isin XS2353073161 e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Hanno superato quota tre miliardi di euro gli ordini per il primo bond perpetual di Poste Italiane da 800 milioni di euro. Dal prezzo iniziale proposto dall’emittente nell’area del 3%, il rendimento si è poi portato intorno al 2,625%. Nel dettaglio il titolo offre una cedola annua lorda pari a 2.625% ed è stato emesso al prezzo di 100.  Trattandosi di un titolo subordinato, il rating è inferiore a quello della società che è investment Baa3/BBB, in questo caso il debito subordinato è un gradino sotto Ba2/BB+.

La ceca CTP ha collocato un’obbligazione green suddivisa in due tranche: a 4 e 8 anni. L’emissione ha taglio benchmark: 500 milioni di euro ciascuna tranche. L’obbligazione, è stata accolta da un boom di ordini pari a 3,5 volte l’ammontare offerto, totalizzando richieste per circa 3.6  miliardi di euro. La forte richiesta registrata ha consentito a CTP di comprimere i rendimenti, la tranche a 4 anni ha visto comprimersi a 95 punti base sul midswap il rendimento rispetto alle indicazioni iniziali introno ai 130/135 punti base; la tranche a 8 anni ha visto ridursi a 140 punti base sul midswap il rendimento rispetto alle indicazioni iniziali intorno a 170/175 punti base. Nel dettaglio il bond a quattro anni (XS2356029541) offre una cedola annua lorda dello 0.50%, prezzo 99.657 e rendimento 0.587%, il bond a otto anni (XS2356030556) ) offre una cedola dell’1.25%, prezzo 99.314 e rendimento 1.341%. Rating dell’obbligazione Baa3/BBB e lotto minimo di 100mila euro con multipli di mille.

La francese Banque Postale ha collocato un’obbligazione social senior non-preferred fda 750 milioni di euro e scadenza a dieci anni. Il bond (Isin FR00140044X1) ha raccolto ordini per 1.3 miliardi e le prime indicazioni di rendimento in area 90 punti base sopra il tasso midswap sono poi state ridotte a 70 punti base. L’obbligazione offre una cedola annua lorda dello 0.75%, prezzo 99.598 equivalente a un rendimento dello 0.792%. Rating BBB e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

L’istituto spagnolo Ico ha collocato un’obbligazione green  da 500 milioni di euro. Il titolo (XS2356033147) ha scadenza il 30 aprile 2027, non paga cedole ed è stato collocato al prezzo di 100.611, equivalente a un rendimento negativo dello 0.104%. Rating A e lotto minimo mille euro con multipli di mille.

Il gruppo tlc TIM ha emesso 1,6 miliardi di real in obbligazioni legate a obiettivi Environmental, Social, Governance. Si tratta della più grande operazione di questa natura mai effettuata da una società brasiliana e della prima emissione di carattere sostenibile realizzata da un’azienda di telecomunicazioni del Brasile. I fondi raccolti verranno utilizzati per investimenti in infrastrutture.

Goldman Sachs ha emesso un nuovo titolo a dieci anni in dollari, “callable” ed a tasso misto “steepener” (ISIN: XS2061620824). Basso il taglio minimo, di appena 2.000 dollari. L’obbligazione offre una cedola fissa per i primi due anni del 4% lordo. Al netto della tassazione, il tasso d’interesse scende al 2,96%. Il pagamento è annuale e posticipato. Il primo avverrà in data 8 giugno 2022. A partire dal terzo anno e fino alla scadenza, la cedola diventa variabile. Essa sarà data dal doppio della differenza tra il Constant Maturity Swap (CMS) a dieci anni in dollari  e il CMS a due anni in dollari. In ogni caso, il tasso minimo lordo non potrà risultare inferiore all’1% e superiore al 4%. Queste obbligazioni sono callable  cioè l’emittente si riserva la facoltà di rimborsarle anticipatamente, ma a partire dal sesto anno e fino al nono. Rating assegnato all’obbligazione: BBB+/A3.

Ceconomy, la piattaforma leader di elettronica di consumo in Europa inclusi i marchi MediaMarkt/Saturn, ha allo studio una nuova obbligazione a cinque anni da 500 milioni di euro, sono in corso in questi giorni incontri con glli investitori.

La finanziaria Gewobag Wohnungsbau-Aktiengesellschaft Berlin, interamente posseduta dallo stato di Berlino, ha in programma una nuova obbligazione social con scadenza a sei anni.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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