Aim Italia, le caratteristiche del nuovo segmento professionale

A partire da luglio 2020 sono entrate in vigore importati modifiche al Regolamento Emittenti AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI, volte non solo a perfezionare modelli e prassi già consolidate sul mercato, ma anche ad apportare le innovazioni suggerite dalle continue evoluzioni dello stesso.

In particolare, tra le principali novità, si colloca senz’altro l’introduzione di un nuovo segmento del mercato AIM Italia accessibile esclusivamente agli investitori professionali: il c.d. “Segmento Professionale” o “AIM Pro Italia”.

Tale Segmento è destinato a soddisfare le esigenze di listing di una platea sempre più diversificata di emittenti, tra cui società che desiderano accedere con maggiore gradualità al mercato; start-up e scale-up che hanno avviato la commercializzazione di prodotti e/o servizi da meno di un anno e devono ancora attivare fondamentali funzioni e/o processi strategici previsti dal modello di business; società che non hanno immediate necessità di raccolta di capitali, che preferiscono attendere condizioni di mercato migliori rispetto a quelle affrontate in sede di offerta o che desiderano aumentare la propria visibilità presso gli investitori prima di procedere con un‘offerta (“operazioni di just listing”).

L’approccio regolamentare del Segmento Professionale è caratterizzato da una maggiore semplificazione in tema di requisiti e condizioni di accesso e permanenza sul mercato rispetto all’AIM Italia, rappresentata principalmente dalla facoltà per le società di nominare o meno alcune figure previste dalla normativa e, in particolare: amministratori indipendenti, specialisti e Investor Relations Manager.

Ma non sono solo queste le uniche prerogative che contraddistinguono il Segmento Professionale, il quale beneficia altresì di ulteriori peculiarità in ordine alla tipologia di investitori ed alle modalità di negoziazione. In effetti, fermo restando un flottante minimo richiesto all’emittente ai fini dell’ammissione nella misura del 10% del capitale sociale, sul Segmento Professionale, a differenza di quanto previsto per l’AIM Italia, non è necessario un collocamento contestuale o in prossimità dell’ammissione e il flottante può essere ripartito tra almeno 5 investitori anche non aventi natura istituzionale o professionale (che non siano parti correlate o dipendenti delle società o del gruppo di riferimento).

Peraltro, laddove il flottante minimo sia inferiore al 10% del capitale sociale ma comunque superiore o uguale al 2% dello stesso, ovvero il numero minimo di investitori non sia garantito o, ancora, gli investitori siano parti correlate o dipendenti della società, Borsa Italiana potrà comunque ammettere l’emittente alle negoziazioni, disponendo la contestuale sospensione delle stesse sino a che tali requisiti non vengano pienamente rispettati.

Decorsi due anni senza che le predette condizioni siano soddisfatte, Borsa potrà disporre la revoca della quotazione sul Segmento. Relativamente, infine, alle negoziazioni, si segnala, che le stesse si basano su un prezzo unico giornaliero stabilito secondo il meccanismo d’asta e prevedono lo scambio di un lotto minimo di azioni con controvalore pari a 5.000 euro.

L’istituzione del Segmento Professionale, in considerazione dei caratteri che lo contraddistinguono, rappresenta, dunque, un’ulteriore opportunità a sostegno delle giovani imprese che – anche in un contesto di crisi generale segnato dalla pandemia – hanno le potenzialità per eccellere.

A cura di Nicola Spadafora e Gianluca Cambareri, partner di Tonucci & Partners

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