Azionario Usa ora più che mai a rischio correzioni improvvise

Massima cautela, ecco cosa ci suggerisce l’analisi di alcuni indicatori desunti dal mercato delle opzioni sull’indicer S&P 500″. L’avvertimento arriva da Eugenio Sartorelli, vice presidente e membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it, che di seguito spiega nel dettaglio la propria view.

Ricordo che il mercato delle opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori Volumi di Opzioni.

Iniziamo con il grafico del Vix confrontato con il Vvix dati di chiusura del 22 giugno (dati giornalieri a partire dal gennaio 2020).

Ricordo che il VVix è il Vix del Vix, ovvero la volatilità implicita delle Opzioni sul Vix che vengono utilizzate soprattutto da operatori professionali per coprirsi dal rischio di forti crescite di volatilità.

Come si vede il Vix (linea blu) è tornato a scendere ed è ben sotto la sua media a due anni, ben sotto alla importante soglia del 20% e vicino ai recenti minimi. Pertanto l’indicazione è favorevole alla fase rialzista dell’S&P500.

Il VVix (linea ciano) sta scendendo leggermente, ma proviene da una salita iniziata a fine maggio (vedi freccia blu). Attualmente è sopra la sua media a due anni.

Pertanto il VVix ci segnalava già da fine maggio che gli operatori professionali si coprivano dal rischio crescita di volatilità (legato soprattutto ad improvvise correzioni di mercato). Questi timori sono scesi, ma non ancora sotto livelli di tranquillità.

Passiamo ora allo Skew Index con i dati di chiusura del 22 giugno (dati giornalieri a partire dal gennaio 2020).

Questo indicatore è legato alla pendenza della curva della volatilità implicita delle opzioni. In sintesi, quanto più il valore è alto tanto più sono cariche di volatilità implicita le put out of the money, che sono opzioni spesso utilizzate per coprire portafogli o comunque posizioni rialziste sull’S&P500. Pertanto quando questo indice sale, una interpretazione è che gli operatori professionali temono una possibile correzione nelle prossime settimane. Un timore non è una certezza, è solo una valutazione di sentiment. Questo indicatore però non può essere un anticipatore esatto di correzioni dell’indice S&P500, che potrebbero avvenire molte settimane dopo, o non verificarsi affatto. Ci sarebbero ulteriori dettagli sull’interpretazione dello Skew Index, ma fermiamoci qui.

L’indicatore in esame ha fatto un massimo assoluto il 17 giugno con valori oltre 160 (vedi freccia rossa) – ciò segnalava rilevanti timori di potenziali correzioni da parte degli operatori, cosa che né il grafico dell’S&P500 né tantomeno il Vix mettevano in evidenza. Attualmente il valore di Skew resta elevato e pertanto gli operatori professionali restano investiti sui titoli dell’S&P500 o sull’indice stesso, ma si coprono dal rischio improvvisi ribassi acquistando Put.

In definitiva, due indicatori legati alle opzioni (VVix e Skew) segnalano che gli operatori professionali hanno ancora timori di possibili improvvise correzioni dell’azionario Usa.

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