Il presidente degli Stati Uniti Biden ha annunciato di aver raggiunto un accordo con un gruppo bipartisan di 21 senatori su un piano di investimenti infrastrutturali da 973 mld di dollari in cinque anni, che diventerebbero 1,2 mld in caso in cui il piano dovesse essere protratto fino all0ottavo anno.
Nel dettaglio, il piano prevede 400 mld di investimenti base nei trasporti e nelle infrastrutture a cui si aggiungono nuovi finanziamenti straordinari per 579 mld principalmente destinati a:
- 109 mld per ponti e strade (contro i 115 mld previsti dal piano originale di Biden);
- 49 mld per il trasporto pubblico (vs 85 mld);
- 66 mld per la rete ferroviaria (vs 81 mld)
- 65 mld per la rete broadband (vs 100 mld);
- 73 mld per la rete energetica (vs 100 mld).
Rispetto al piano originale presentato da Biden, viene quindi ridotta la size del pacchetto di misure da 2,250 mld a 1,200 mld principalmente per effetto del venire meno delle misure legate alle politiche sociali e ambientali.
Approvazione in Congresso
Il nuovo piano è sostenuto a oggi da 21 senatori di cui 11 repubblicani che risulteranno essere fondamentali per raggiungere la maggioranza deliberativa in Senato (60 su 100).
Tuttavia, il voto favorevole dei 50 senatori democratici non è scontato dato che nel nuovo piano mancano misure (sociali e sull`ambiente) imprescindibili per i senatori democratici progressisti. Inoltre, i repubblicani hanno espresso il proprio parere contrario a legare l’approvazione del nuovo piano al pacchetto di misure sociali da 1,800 mld di dollari come indicato da Biden.
Finanziamento del nuovo piano
Rispetto alla proposta di Biden, il piano non viene finanziato dall’aumento della fiscalità corporate ma attraverso partnership privato-pubblico, debito locale, utilizzo di fondi governativi non utilizzati e rafforzamento della struttura governativa che si occupa di riscossione delle tasse.
Tempistiche
Biden ha ribadito l’intenzione di arrivare all’approvazione del piano entro la fine di settembre quando si chiuderà l’anno fiscale americano.
Le azioni italiane per sfruttare lo scenario
Secondo gli analisti di Equita, i titoli più esposti al piano infrastrutturale in Usa sono: nel settore delle costruzioni Buzzi Unicem che in Usa genera il 57% dell’EBITDA, come principale beneficiario del piano e Cementir che realizza l’8% dell’EBITDA, Webuild che genera il 28% del fatturato in Nord America, Prysmian con circa il 40% dell’EBITDA in Nord America, CNH Industrial, la cui divisione construction equipment genera in Nord America circa il 5% del fatturato di gruppo, Interpump con circa il 30% dei ricavi in Nord America, Falck Renewables (circa il 5% dell’EBITDA), Enel (circa 5% dell’EBITDA) e Astm in scia a possibili gare sulla costruzione di strade.