Dopo un primo semestre caratterizzato dalle performance del credito e sullo sfondo delle preoccupazioni per l’aumento dell’inflazione, il team Global Credit di BlackRock analizza nel 2021 midyear global credit outlook le tematiche chiave che gli investitori del credito devono attualmemte affrontare e come investire in un contesto di incertezza. Ecco di seguito di seguito le principali evidenze.
Dove individuare valore
Rimaniamo ottimisti sul credito visti i recenti segnali di ripresa, che dovrebbero dare un ulteriore slancio alla crescita, oltre alla spinta generata dall’attività, fino ad oggi repressa.
Un nuovo ciclo di investimenti dovrebbe sostenere lo sviluppo nei prossimi anni grazie alla crescente adozione di nuove tecnologie e di imprese che cercano in numerosi settori di business un miglior posizionamento competitivo a livello globale.
A livello regionale, il credito asiatico rimane interessante rispetto ai mercati statunitensi ed europei, mentre consideriamo i prestiti e i CLO attrattivi rispetto alle obbligazioni per il loro tasso variabile in un contesto di aumento dei rendimenti delle obbligazioni.
Stando alle attuali valutazioni, crediamo che il credito possa essere una fonte di reddito importante, con una forte domanda da parte degli investitori sia nei mercati pubblici che privati. Gli investitori dovrebbero considerare di aggiungere anche un’esposizione a livello globale per migliorare la diversificazione.
Quali i maggiori rischi di performance?
La ripresa dell’economia e la transizione dopo il picco di crescita potrebbero generare una maggiore incertezza. Crediamo che il credito sia ben posizionato per poter assorbire meglio questa volatilità rispetto ai titoli azionari, mitigando probabilmente anche la diversificazione a livello regionale e settoriale.
Negli Stati Uniti le politiche fiscali progressive sono in primo piano. Anche se riteniamo che l’aumento delle tasse limiti il rialzo dei profitti, ci aspettiamo che l’aliquota fiscale sia inferiore a quella inizialmente proposta. Questi rischi possono accelerare la rotazione all’interno e tra i mercati, ma a nostro avviso non devieranno il percorso positivo della ripresa economica.
Come l’aumento dei tassi e l’inflazione impattano sul credito
Dopo un declino di oltre 30 anni dei rendimenti dei titoli di stato, e un debito a reddito fisso a rendimento negativo che supera ancora i 12 trilioni di dollari,¹ l’evidenza di un aumento significativo dei tassi potrebbe sembrare estranea al contesto di mercato. Tuttavia, le aspettative di inflazione sono a livelli mai visti dal 2006.
L’inflazione riduce il valore delle obbligazioni a tasso fisso – in modo più significativo quelle con la minor quantità di spread aggiuntivo. Di conseguenza, l’inflazione ha un impatto più negativo sulle attività a reddito fisso di qualità superiore e di maggiore durata. Tra le attività creditizie, le obbligazioni Investment Grade sono tipicamente le più colpite. I mercati al di sotto dell’investment grade hanno in genere una durata più breve, e i mercati dei prestiti sono meglio isolati grazie al loro profilo a tasso di interesse variabile, il che rende il credito privato una classe di attività ben protetta.
E il rischio di default?
15 mesi dopo il sell-off guidato dalla pandemia, i mercati sono passati dal prezzare un tasso di default cumulativo a 5 anni di oltre il 50% sul mercato high-yield statunitense a circa il 12% oggi, e il tasso di insolvenza realizzato sull’anno in corso è solo del 3,2%. ¹
Riteniamo che il rischio di default rimarrà probabilmente basso nel breve termine in quanto (1) la liquidità è ampia e gli emittenti hanno rifinanziato ed esteso le scadenze, (2) le aspettative di crescita elevata dovrebbero sostenere i guadagni anche se i profitti sono messi in discussione da costi di produzione più elevati, e (3) la crescita del mercato privato ha creato nuove fonti di finanziamento per aiutare una gamma più ampia di emittenti ad evitare la classica bancarotta.
Tuttavia, con più emissioni di prestiti covenant-lite (95% del mercato)² e una richiesta significativa di rendimento da parte degli investitori, le aziende sono state in grado di operare con multipli di leverage più alti e meno protezioni. L’impatto potrebbe essere un recupero più basso in caso di inadempienza, anche se i risultati saranno probabilmente molto peculiari.
Navigare in uno scenario di maggiore incertezza
Riteniamo che il contesto di tassi bassi a livello globale, l’ampia liquidità, la forte ripresa economica e l’enorme domanda di reddito sosterranno le attività di credito nei prossimi trimestri. Anche se le valutazioni sono verso il limite massimo dei range storici, la combinazione di politica economica, offerta e domanda rimane intatta.
Impareremo molto nei prossimi mesi sulla portata dell’impulso inflazionistico, su come esso impatta le diverse regioni e settori e su cosa faranno i politici per affrontarlo. Sono necessari più dati e maggior tempo per valutare quanto siano persistenti le forze inflazionistiche e quale sarà la ricaduta sugli emittenti.
Le catene di fornitura globali, il ruolo della deglobalizzazione e la domanda dei consumatori condizioneranno le decisioni che con ogni probabilità andranno a generare una maggiore dispersione nei prossimi trimestri. Crediamo che la selezione del credito diventerà sempre più importante e porterà a risultati più differenziati. Evitare eventi di credito negativi e approfittare delle opportunità sui mercati del credito pubblico e privato può, a nostro avviso, creare opportunità d’investimento di maggiore significatività.
Crediamo che gli investitori debbano considerare una maggiore allocazione strategica del credito per migliorare il reddito fisso tradizionale e diversificare dalle esposizioni al fattore di rischio azionario. Questo sarà un importante catalizzatore per gli investitori a sostegno di una crescita continua delle opportunità e dei risultati del mercato del credito globale.
Riassumendo, per BlackRock i tre temi per la seconda metà del 2021 sono quindi:
- Abbracciare la complessità – Sfide particolari possono portare a rendimenti più elevati
- Aumentare la selettività – Recuperi disomogenei determineranno vincitori e vinti
- Espandersi a livello globale – I ritmi di riapertura regionali varieranno.