Rialzo dei tassi, gli effetti sul mercato (se e quando arriverà)

Di seguito un contribuito di Riccardo Volpi, fund manager Pharus

Durante l’ultimo semestre sui mercati finanziari si è sentito parlare quasi solo di inflazione. Il tema protagonista dei mesi a venire sarà invece il rialzo tassi. Il tapering infatti contribuisce all’aumento delle preoccupazioni degli investitori, con conseguente aumento della volatilità sui mercati, la quale è già prevista per i mesi a venire.
Per evitare che le emozioni prendano il sopravvento nella gestione del risparmio è necessario analizzare quanto successo in passato per cercare di prevedere cosa potrebbe accadere in futuro, fornendo agli investitori una chiave di lettura dei mercati che li supporti nei processi decisionali.
È questo l’obiettivo che si è posta Pharus nello svolgere un’analisi sugli effetti del rialzo tassi e del tapering sui mercati azionari.
Storicamente politiche monetarie restrittive, accompagnate da un rialzo dei tassi a breve termine, hanno comportato un appiattimento, o flattening, delle curve, derivante dal fatto che i tassi a lungo termine tendono a scendere.
Alla base di questo movimento vi è la preoccupazione da parte degli operatori per le possibili conseguenze che tali politiche restrittive potrebbero avere sull’economia in generale. Inoltre, il flattening potrebbe essere sintomo del raggiungimento di un picco di crescita sia degli utili che dell’economia, per cui il mercato si protegge andando ad abbassare i tassi a lungo.

Storicamente, il flattening è avvenuto 11 volte negli ultimi 40 anni, ed è durato mediamente 2 anni, ed è stato accompagnato da:

1) Un rendimento medio annuo dell’S&P 500 del 12.08%

 

 

2) Un decennale in aumento dell’1.44%, 30 anni in aumento dello 0.7%, 5 anni in aumento del 2.34%

Se invece ci trovassimo di fronte a uno scenario di tapering, più probabile nel breve periodo, di cui abbiamo un unico episodio storico nel 2013, cosa potrebbe accadere sui mercati? Come si evince dalla tabella delle performance sottostante, il reflation trade che stiamo vivendo da Novembre 2020, ha mostrato performance settoriali molto simili al tapering del 2013. Quindi il mercato sembra aver già scontato questo scenario.

L’incertezza legata al tapering, combinata con altre preoccupazioni, come l’inflazione, ha avuto l’effetto di portare sui massimi l’indicatore composto dal rapporto tra la Skew, che misura la probabilità di cigni neri, e il VIX che misura la volatilità At the Money nel mercato, che ha raggiunto il valore soglia di circa 10. Un incremento del rapporto Skew-VIX sta ad indicare che il prezzo per coprire eventi negativi è superiore rispetto alla volatilità, dunque che gli operatori si stanno coprendo maggiormente contro eventi molto negativi.

Storicamente l’avvicinamento a valori soglia come quello recente è stato accompagnato da una distribuzione dei rendimenti dell’S&P 500 più spostata verso valori positivi, nonostante possibili episodi negativi.

Riassumendo, nei prossimi mesi i temi principali potrebbero essere rialzo tassi o tapering. Secondo Pharus ciò che in tali contesti di incertezza è necessario fare è non lasciare che le emozioni prendano il sopravvento, guardare ai numeri ed affidarsi ad esperti per una gestione conservativa del capitale.

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