Osservatorio Aim: mercato resiliente e raccolta totale a 5,8 mld

Il mercato Aim Italia viaggia a gonfie vele. In base all’Osservatorio Aim, elaborato dall’Ufficio Studi di IR Top Consulting, risulta infatti quintuplicato il controvalore medio giornaliero (da 24 mila euro nel 2016 a 127 mila euro a luglio 2021) con 13 Ipo nel primo semestre di quest’anno, un +44% la performance media dalla data di quotazione e otto milioni di euro di raccolta media delle Ipo con una domanda degli investitori in media pari a 3,8 volte l’offerta.

Ancora, tra i dati più salienti dell’Osservatorio, 107 sono gli investitori istituzionali nel capitale delle società quotate all’Aim: First Capital, Azimut e Mediolanum le prime tre case di investimento con 200 milioni di euro complessivi investiti. Migliorano poi i principali parametri «standard» di Corporate Governance: incrementa la «board diversity», con il 65% delle società con donne nel CDA, e le società con meccanismi di tutela delle minoranze attraverso il voto di lista (+57%).

Tra i settori che hanno resistito meglio all’impatto Covid in termini di crescita media dei ricavi 2020 ci sono le tlc (+42%), la chimica (+19%), la tecnologia (+14%) e l’healthcare (+5%).

Per quanto poi rigurda le tematiche ESG, il 13% delle società AIM ha pubblicato il Bilancio di sostenibilità (in crescita del +38%) e si prospetta un maggiore ruolo di AIM quale SME Growth Market a seguito dell’integrazione Borsa Italiana-Euronext.

Anna Lambiase, ad e fondatrice di IR Top Consulting ha così commentato: “Le società AIM hanno reagito positivamente agli effetti dell’emergenza sanitaria segnando una crescita media di fatturato 2020 pari a +3% con i settori Telecomunicazioni (+42%), Chimica (+19%), Tecnologia (+14%) ed Healthcare (+5%) che hanno sovraperformato il mercato. I ricavi medi delle aziende quotate su AIM Italia ammontano a 35,7 milioni di euro con un EBITDA medio pari a 4,8 milioni di euro. Il mercato AIM Italia conferma il suo ruolo centrale nel favorire lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle PMI; le società impiegano nel 2020 circa 19.600 dipendenti, con una crescita, in media, pari al +23% rispetto allo stesso perimetro dell’anno precedente. La raccolta media su AIM nel primo semestre 2021 ha raggiunto 8,0 milioni di euro, superando il dato medio delle IPO pre Covid-19 del primo semestre 2019 (4,9 milioni di euro) e rilevando nel primo semestre 2021 una domanda da parte degli investitori in media superiore a 3,8 volte l’offerta. Alla luce di quanto emerso pensiamo che la fiducia stia tornando, ma per sostenere una crescita duratura dell’equity capital market è necessario rendere il Credito di Imposta sui costi di quotazione introdotto dal MISE una misura strutturale per favorire in maniera permanente i programmi di investimento delle PMI. A conferma del forte rilancio che prevediamo per il mercato, stimiamo una crescita nel 2021 del +57% in termini di capitalizzazione, con un numero di società target al 31 dicembre 2021 di 173 (+25% rispetto al 2020) e un numero totale di nuove IPO che nell’intero 2021 si attesterà a 35, rivestendo un ruolo fondamentale nella struttura dei mercati azionari nazionali, anche a seguito dell’operazione di integrazione di Borsa Italiana con Euronext”.

I trend di AIM Italia nel quinquennio 2016-2021

Tra il 2016 e il 2021 aumenta l’efficienza del mercato espressa secondo le principali variabili di misurazione: dimensioni, governance, liquidità, coverage. In particolare:

– si amplia in 5 anni il numero di società che passano da 77 nel 2016 a 148 a luglio 2021 (+92%) e la capitalizzazione che passa da 2,9 miliardi di euro a circa 8,1 miliardi di euro (+178%).

– migliorano i principali parametri «standard» di Corporate Governance: a seguito delle modifiche regolamentari, il 100% delle società AIM presenta almeno un componente indipendente nel board (95% nel 2016), il 65% presenta almeno una quota rosa nel CDA (50% nel 2016), l’89% presenta il voto di lista per la nomina del CDA (57% nel 2016), il 66% delle società AIM presenta almeno un comitato endoconsiliare (58% nel 2016).

– sale nel periodo di riferimento 2016-2021 il controvalore medio giornaliero (+436%), passando da 24 mila euro nel 2016 a 127 mila euro a luglio 2021[2]; aumentano i giorni con scambi: +42% nel 2021 rispetto al 2016 (62% vs 88% sul totale dei giorni di negoziazione);

– sale all’81% la quota delle società AIM con la copertura da parte di analisti (55% nel 2016), dato che beneficia inoltre dell’impatto positivo della revisione della normativa che ha stabilito l’obbligatorietà della ricerca (equity research) per gli emittenti quotati successivamente al 3 gennaio 2018.

– aumentano le operazioni sul mercato secondario: nel 1H 2021 sono stati emessi aumenti di capitale per un valore pari a 104 milioni di euro, in crescita del +148% rispetto al 2016 (42 milioni di euro). Nel 1H 2021 sono stati emessi inoltre prestiti obbligazionari per un importo pari a 150 milioni di euro, +200% rispetto al 2016.

Risultati economico-finanziari al 31 dicembre 2020

Il giro d’affari complessivo del mercato AIM Italia è pari a 4,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2020 (4,98 miliardi nel 2019). Le società AIM hanno reagito positivamente agli effetti dell’emergenza sanitaria, registrando un incremento medio del +3% nel 2020 rispetto al 2019. La crescita dei ricavi ha interessato il 48% delle società, evidenziando nell’11% dei casi un tasso di crescita superiore al 50%. L’82% delle società presenta ricavi inferiori a 50 milioni di euro, mentre il 5% superiori a 100 milioni di euro.

Il 49% delle società ha registrato una crescita in termini di EBITDA nel 2020: di queste, il 14% ha registrato tassi di crescita superiori al 50%. Il 65% delle società ha riportato un risultato netto positivo nel 2020.

Sono 29 le società che hanno distribuito dividendi nel 2021, per un ammontare complessivo di 53,5 milioni di euro (68,7 milioni di euro nel 2020) e un dividend yield medio pari al 2,1% (2,8% nel 2020).

Le società AIM impiegano 19.600 dipendenti al 31/12/2020 (147 il dato medio, 84 il dato mediano), con una crescita, in media, pari al +23% rispetto al 2019 (circa 18.900 dipendenti). I settori che occupano, in media, maggior numero di risorse sono Industria (28%), Tecnologia (22%), Servizi (14%), Moda e Lusso (8%). Lo status di società quotata richiama l’interesse di talenti a tutti i livelli, che possono maturare un percorso professionale riconosciuto anche dal mercato: +62% è la crescita del numero delle risorse impiegate dalla data di IPO ad oggi (CAGR +12%).

Highlights IPO 1H2021

Secondo le analisi dell’Osservatorio AIM, nei primi sei mesi del 2021 il mercato AIM Italia ha registrato 13 nuove quotazioni, di cui 2 IPO quotate sul Segmento Professionale e 1 SPAC.

Le ammissioni risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 che registrava 3 IPO. Il trend positivo si conferma anche confrontando il dato 2021 con il relativo periodo del 2019 (pre Covid-19) quando le ammissioni sono state 11.

I collocamenti del 2021 si sono realizzati principalmente nei mesi di maggio e giugno, contando 7 nuove società, e si sono concentrate su 4 settori: la Tecnologia è al primo posto con 5 IPO (38%), seguono Servizi (3 società, 23%), Finanza (3 società, 23%), Energia ed Energie Rinnovabili (2 società, 15%). Relativamente alla distribuzione territoriale, il 54% delle IPO 2021 proviene dalla Lombardia (7 società), il 23% dal Lazio (3 società), il 15% dal Veneto (2 società) e l’8% dall’Emilia-Romagna (1 società). Il 38% delle nuove IPO è costituito da PMI innovative (5 società).

Le 13 nuove quotazioni del I semestre 2021 hanno raccolto complessivamente 316 milioni di euro, di cui 96 milioni derivanti da società e 220 milioni di euro da SPAC (pari al 70% sul totale della raccolta 2021), in crescita rispetto alla raccolta totale dell’intero 2020 (136 milioni di euro). Il dato risulta positivo se confrontato con il primo semestre 2020 che registrava capitali raccolti pari a 30 milioni di euro e con il primo semestre 2019 (pre Covid-19) con una raccolta pari a circa 74 milioni di euro. Il taglio medio delle operazioni su AIM nel primo semestre 2021 (al netto di SPAC) ha raggiunto 8 milioni di euro, superando il dato medio delle IPO pre Covid-19 del primo semestre 2019 (4,9 milioni di euro).

Al netto di SPAC, il principale settore in termini di raccolta delle IPO 1H2021 è la Tecnologia (64 milioni di euro); la prima regione in termini di raccolta 1H2021 è la Lombardia (41 milioni di euro).

La capitalizzazione totale in IPO delle 13 ammissioni del 1H2021 è pari a 670 milioni di euro (37,5 milioni in media al netto SPAC), post quotazione la market cap è salita a 825 milioni di euro, pari al 10% del mercato AIM. Il flottante medio in IPO è pari al 22% (al netto di SPAC). Le nuove IPO 1H2021 registrano ricavi al 31 dicembre 2020 pari a 18 milioni di euro. Dalla data di quotazione al 9 luglio 2021, le IPO hanno registrato una performance positiva con un rendimento in media pari al +44%.

Identikit del Mercato e della società AIM Italia

Al 12 luglio 2021, le società quotate sono 148, il giro d’affari dell’esercizio 2020 è stato pari a 4,9 miliardi di euro, la capitalizzazione è pari a circa 8,1 miliardi di euro e la raccolta da IPO è superiore a 4,4 miliardi di euro, cui si aggiunge una raccolta dal mercato secondario di circa 1,4 miliardi di euro per un totale raccolta di 5,8 miliardi di euro.

L’identikit della società quotata presenta i seguenti dati medi:

– Ricavi 2020: 35,7 milioni di euro; EBITDA margin 2020: 11,3%

– Capitalizzazione: 55 milioni di euro (49 milioni di euro al netto SPAC e business combination)

– Flottante IPO: 24%

– Raccolta media in IPO: 6,9 milioni di euro

Le operazioni di IPO delle 148 società sono state caratterizzate per il 93% da aumento di capitale e per il 7% da OPV.

Rappresentatività settoriale e regionale

Le società tecnologiche rappresentano il 23% del mercato AIM Italia, le società industriali il 15%, il settore Media il 13%, il settore Servizi il 13%; Finanza 13%; energia e rinnovabili l’8%. Le regioni maggiormente presenti su AIM sono: Lombardia (39% delle società), Lazio (15%), Emilia-Romagna (14%) e Veneto (7%). Le altre regioni sono Piemonte, Toscana, Campania, Umbria, Liguria. Il mercato presenta anche 4 società estere, pari al 3% del totale.

Investitori istituzionali nel capitale delle società AIM

Nell’azionariato delle società AIM Italia sono presenti 107 Investitori Istituzionali, di cui 18 italiani (17%) e 89 esteri (83%). L’investimento complessivo è pari a 686 milioni di euro, che corrisponde a circa il 9% della capitalizzazione del mercato. Gli investitori italiani detengono un investimento pari a 280 milioni di euro (41% del totale), gli esteri un investimento pari a 406 milioni di euro (59%).

Il numero complessivo delle partecipazioni detenute è pari a 769, che corrisponde a una media di 7,2 partecipazioni per investitore. Il valore mediano della singola partecipazione è pari a 0,27 milioni di euro. Il 25% delle partecipazioni è detenuto in società con capitalizzazione compresa tra 31-60 milioni di euro e il 23% è detenuto in società con capitalizzazione compresa tra 0-30 milioni di euro.

L’analisi degli investitori per Parent Company mostra che i primi tre investitori su AIM sono First Capital (64,5 milioni di euro investiti), Azimut Holding (63,8 milioni di euro investiti) e Banca Mediolanum (59,9 milioni di euro investiti).

Attività di M&A 2020-2021

Tra il 2020 e la prima metà del 2021, 80 società (pari al 56%) hanno effettuato almeno un’operazione straordinaria (acquisizioni, fusioni, cessioni, JV, acquisizioni/affitto di rami aziendali, reverse takeover, OPA) per un totale di 176 operazioni (110 nel 2020 e 66 nel 2021).

Complessivamente hanno registrato un controvalore di 569 milioni di euro, di cui 228 milioni di euro nel 2020 e 341 milioni di euro nel 2021. Il valore medio delle transazioni nel 2020 è pari a 4,5 milioni di euro (valore mediano: 1,4 milioni di euro) e di 11,8 milioni di euro nel 2021 (valore mediano: 1,5 milioni di euro).

Le aree geografiche in cui si sono concentrate le attività di M&A sono Italia (85%), Europa (8%) con Spagna, Portogallo e Lussemburgo ai primi posti mentre il restante 7% ha interessato società target extra europee, concentrate principalmente in USA e Sudafrica.

Corporate Governance

Su AIM Italia migliorano i principali parametri «standard» di Corporate Governance. Relativamente alla composizione del Consiglio di Amministrazione il numero medio di amministratori si mantiene stabile ed è pari a 6. Il 67% dei CDA presenta al proprio interno 1 amministratore indipendente. Nel 25% dei CDA sono presenti 2 amministratori indipendenti, nell’8% un numero di indipendenti pari o superiore a 3. A seguito delle modifiche regolamentari introdotte da Borsa Italiana a luglio 2020, le società AIM Italia hanno l’obbligo di nominare e mantenere almeno un amministratore indipendente, scelto dagli azionisti tra i candidati individuati preventivamente o valutati positivamente dai Nomad. Aumenta, inoltre, la «board diversity» con il 65% delle società AIM con almeno una donna nel CDA (61% nel 2020) e migliorano i meccanismi di tutela delle minoranze attraverso il voto di lista, con l’89% delle società che lo adottano per la nomina del CDA (83% nel 2020).

Analyst Coverage

L’81% delle società AIM Italia presenta copertura (il 19% non ha alcun studio di coverage). Il dato è in miglioramento rispetto all’Osservatorio 2020 (74% società con coverage). Si evidenzia un incremento della percentuale delle società AIM con almeno 2 coperture da parte di analisti. Lo sviluppo di una ricerca di qualità sulle PMI quotate si sta confermando sempre più un’attività a sostegno della valutazione delle società e dell’evoluzione del mercato.

Bilancio di sostenibilità AIM e ESG Ranking

Relativamente all’informativa non finanziaria ESG (Environmental, Social, Governance), 18 società AIM, pari a circa il 13% del mercato AIM, hanno pubblicato il report/bilancio di sostenibilità nel 2021 relativamente all’anno fiscale 2020 (9% nel 2020 relativamente all’anno fiscale 2019). 12 società hanno pubblicato per la prima volta il documento nel 2021, 6 società avevano già pubblicato l’informativa extrafinanziaria nel 2020.

In riferimento al campione delle 18 società AIM con reporting ESG, l’Osservatorio ha aggiornato l’analisi sulla compliance sui temi materiali rendicontati rispetto alla Materiality Map® del SASB.

I temi di materialità sono stati esaminati rispetto agli standard settoriali definiti dall’organizzazione (11 macrosettori, 77 macromercati) e sono stati attribuiti i ranking di sostenibilità per ciascuna società in base al settore di appartenenza per le 26 variabili ESG di SASB raggruppate per: Ambiente, Capitale Sociale, Capitale Umano, Innovazione e Business Model, Leadership e Governance. AIM Italia evidenzia una buona compliance dei temi materiali rendicontati rispetto alla matrice di materialità con un ranking medio pari al 48,20%, in crescita rispetto allo scorso anno (41,69%). Il macromercato più conforme alla SASB Materiality Map® è la sanità che ha ottenuto un ranking medio del 61,76%, seguito dal macromercato della trasformazione delle risorse (58,33%) e i beni di consumo (54,90%). Tra tutte le dimensioni ESG analizzate, la variabile Human Capital ha registrato il più elevato punteggio (con ranking medio pari all’80,19%), evidenziando un’elevata attenzione per la rendicontazione sul capitale umano da parte delle società AIM.

Stima IR Top Consulting sull’evoluzione di AIM Italia

IR Top Consulting, attraverso l’Osservatorio AIM, ha stimato l’evoluzione del mercato AIM nel periodo 2021-2024. Al 31 dicembre 2021, si prevede una crescita del mercato pari al +57% in termini di capitalizzazione e del +25% in termini di numero di società target (pari a 173), rispetto al 31 dicembre 2020, per effetto delle nuove quotazioni dell’anno stimate pari a 35. Al 2024 la capitalizzazione dell’intero mercato potrebbe raggiungere i 17,6 miliardi di euro con circa 300 aziende quotate e un CAGR 2020-24 sulle società del +22% e un CAGR 2020-24 sulla capitalizzazione del +32%. I settori stimati maggiormente in crescita in termini di numero di collocamenti sono: l’immobiliare, la tecnologia e l’Healthcare. Le principali variabili considerate nella stima riguardano: l’estensione permanente del Credito di Imposta per i costi di quotazione delle PMI, l’utilizzo medio del bonus IPO da parte delle singole società quotande, il rapporto di IPO su AIM Italia rispetto a MTA, la capitalizzazione media AIM, aggiustata per la percentuale di PMI innovative su AIM, la percentuale di società rispetto alle SPAC e l’ipotesi di una crescita lineare del mercato.

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