Investimenti: commodity da record

L’indice Bloomberg Commodity Total Return ha registrato il suo terzo mese consecutivo di crescita a giugno, chiudendo il trimestre con un aumento del 13,3% su base trimestrale, il dato più alto dal quarto trimestre 2010. La domanda di materie prime è in aumento grazie alla riduzione delle restrizioni dell’era pandemica, fattore che rappresenta una sfida dal lato dell’offerta. “Non tutti i settori delle materie prime hanno avuto però la stessa performance, con i metalli preziosi che sono scesi del 3,6%, mentre l’energia è salita del 3,4%”, avverte Nitesh Shah, direttore della ricerca di WisdomTree, che di seguito spiega nel dettaglio la propria visione.

Dal momento della raccolta dei dati per questo report, le materie prime hanno sperimentato un temporaneo brusco calo del 2,8% nel Bloomberg Commodity Total Return tra il 16 e il 19 luglio 2021, ma al momento in cui si scrive (22 luglio), tutte le perdite sono state cancellate. Questa oscillazione ha fatto parte di un più ampio sell-off ciclico guidato dai crescenti timori legati al COVID, che sembrano essere nuovamente diminuiti.

Dopo due settimane di stallo, l’OPEC+ ha finalmente raggiunto un accordo, che porterà molti più barili di petrolio di quanto il mercato si aspettasse un mese fa. Al momento dell’annuncio, i benchmark del petrolio sono scesi, per poi rimbalzare rapidamente.

Anche i prezzi delle materie prime agricole hanno visto un’elevata volatilità nell’ultimo mese. Un forte rally verso la fine di giugno è stato interrotto nella prima settimana di luglio, per risalire di nuovo nella seconda settimana del mese. In tutto il Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti e nel Canada occidentale, sono state raggiunte nuove temperature record alla fine di giugno, dopo un’ondata di caldo da record nel sud-ovest e nelle Mountain West a metà giugno. In questo periodo di volatilità delle temperature, ci aspettiamo che i mercati siano particolarmente sensibili alle stime sul raccolto del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense. Le temperature estreme sono state una manna per il gas naturale, dato che esso viene utilizzato per la produzione di energia per soddisfare l’aumento dell’uso degli strumenti di condizionamento e raffreddamento.

A causa di molteplici sorprese inflazionistiche, soprattutto negli Stati Uniti, sempre più investitori guardano alle materie prime per ottenere una copertura dall’inflazione. Storicamente, le materie prime hanno presentato un beta dell’inflazione molto elevato e quindi gli investitori guardano sempre più a questa asset class, che ha un buon track record nella protezione contro le sorprese inflazionistiche.

Le materie prime hanno dovuto affrontare l’ostacolo di un dollaro in apprezzamento nell’ultimo mese, ma hanno comunque registrato dei guadagni. Il mercato ha percepito la Fed più aggressiva di altre banche centrali, con l’ampliamento dei differenziali di tasso di interesse previsti tra gli Stati Uniti e gli altri paesi, fornendo così una pressione al rialzo per il dollaro. Tuttavia, osserviamo che i periodi di forte aumento del deficit di bilancio e delle partite correnti degli Stati Uniti sono solitamente seguiti da periodi di deprezzamento del dollaro. Questa forza strutturale è solo nelle sue prime fasi e quindi potremmo vedere il dollaro riprendere il suo percorso di svalutazione iniziato nel 2020 nei prossimi mesi.

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