Quando il campione lo premio con il Bitcoin

In India gli atleti che vinceranno una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo riceveranno anche una ricompensa in Bitcoin. Non si tratta di un’iniziativa statale, ma di un’iniziativa privata promozionale dell’exchange crypto Bitbns, come riportato da Cryptonopmist.ch.

Stando a quanto riferito dal quotidiano locale The Economic Times, l’exchange regalerà a tutti gli atleti vincitori di una medaglia un account SIP con un accredito automatico e gratuito in rupie per poter acquistare criptovalute.

Il cosiddetto SIP non è altro che un piano di accumulo, con acquisti costanti nel corso del tempo, a costi fissi ed a prezzi di mercato. Gli atleti non dovranno fare altro che completare il processo KYC di verifica della loro identità per poter accedere al loro SIP crypto.

A chi vincerà una medaglia d’oro verranno accreditate 200.000 rupie, a che vincerà l’argento 100.000 rupie, mentre ai bronzi 50.000 rupie.

Ad oggi 1 rupia vale circa 0,013 dollari, quindi agli ori verranno regalati circa 2.600 dollari, agli argenti 1.300 dollari, ed ai bronzi 650 dollari, ma d’altronde si tratta solamente di un’operazione promozionale.

Bitcoin alle Olimpiadi di Tokyo

Il medagliere dell’India per ora è decisamente scarso, pari ad esempio a quello della piccolissima Repubblica di San Marino, con solamente due medaglie, una d’argento ed una di bronzo. Pertanto l’exchange alla fine probabilmente sborserà una cifra irrisoria, in cambio di un’enorme pubblicità.

L’exchange riferisce che il SIP sarà strutturato per un periodo di 3-5 anni, offrendo in questo modo agli atleti “un’esposizione senza soluzione di continuità agli asset digitali consentendo loro di guadagnare una fonte fissa di reddito a lungo termine attraverso la piattaforma”.

L’India rimane un paese molto ambiguo riguardo il suo atteggiamento nei confronti delle criptovalute. Da un lato pare che molti indiani risultino essere interessati, ma sono ancora solamente una piccola minoranza. Tuttavia, con quasi 1,4 miliardi di abitanti anche una misera minoranza dell’1% costituirebbe comunque in assoluto un numero ragguardevole di persone.

Dall’altra il governo pare contrario alla diffusione delle criptovalute nel Paese, ed i volumi degli exchange crypto non sembrano ancora particolarmente elevati.

Lo stesso Bitbns risulta avere un volume di scambi giornaliero inferiore ai 30 milioni di dollari, contro ad esempio i 19 miliardi di Binance.

Tuttavia visto che la principale coppia di scambio sull’exchange indiano risulterebbe essere quella BUSD/INR, ovvero di Binance USD in rupie, e la seconda USDC/INR, è possibile che gli indiani lo utilizzino principalmente per cambiare valuta fiat in stablecoin, da utilizzare poi su altri exchange, presumibilmente esteri.

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