Forex: dollaro spinto dalle aspettative

L’articolo della scorsa settimana iniziava con: “L’euro ha, per il momento, e solo per il momento,…” e, anche se il mio italiano è lontano da essere perfetto essendo madrelingua francese, solitamente non scrivo senza motivo. Infatti avevo ipotizzato: “… mentre avremo probabilmente, entro breve, qualche movimento daily puramente speculativo e un aumento di volatilità in corrispondenza dell’uscita di qualche dato macro”.

In effetti, l’Euro Index, paniere da me elaborato, ha realizzato durante le ultime settimane un doppio massimo relativo e, soprattutto, un movimento laterale di breve periodo. Ora la situazione torna a peggiorare e, questa volta, probabilmente per qualche tempo. Inoltre, il prossimo e vicinissimo appuntamento potrebbe verificarsi con il test di una Fibonacci fan individuata in corrispondenza dei livelli minimi di aprile.

Oggi presento il benchmark con il Time Series Forecast a 12 e 52 settimane che, in vari casi, permette di individuare punti di svolta.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 33% dei casi (in forte calo rispetto al 48% di 8 giorni fa) la divisa europea è in un contesto rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni evidenziano un rafforzamento della divisa europea di +2.17% rispetto al South African Rand.

Lo scenario puramente tecnico sta peggiorando e ci riporta alla situazione di circa due settimane fa. Probabile pertanto un ulteriore rafforzamento del biglietto verde. Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Aud si trova in difficoltà e potrebbe indietreggiare in caso di mancato immediato superamento di 1.60. L’Eur/Cad deve fare i conti con un doppio massimo discendente e potrebbe infrangere al ribasso anche 1.46. L’Eur/Chf rimbalza con decisione a seguito della tenuta di 1.071 e tende a raggiungere 1.09 circa. L’Eur/Gbp accusa un nuovo minimo dell’anno e si mantiene in una situazione di equilibrio precario. L’Eur/Jpy consolida da qualche seduta, ma potrebbe generare un segnale di rafforzamento, solo, in caso di passaggio confermato al di sopra di 130. L’Eur/Nok cerca di rimbalzare, ma attenzione alla tenuta di 10.37/5. L’Eur/Nzd genera un segnale short sotto 1.685. L’Eur/Sek consolida da qualche giorno, ma tende a rimbalzare; attenzione sotto 10.15. Per l’Eur/Usd vedi la sezione “Trade opportunity”.

Anche questa settimana emerge uno scenario impegnativo nei confronti dell’euro.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Cad rimbalza da qualche giorno, ma sembra in difficoltà in corrispondenza di 1.260/1. L’Usd/Chf rimbalza con rapidità e tende a raggiungere l’area di resistenza situata nelle immediate vicinanze di 0.925. L’Usd/Cny sembra intenzionato a mantenersi al di sopra di 6.45 circa. L’Usd/Jpy ha realizzato un minimo relativo a 108.70 dal qualche rimbalza, ma attenzione in caso di rimbalzo verso 111.50. L’Usd/Nok potrebbe accusare un pullback down in corrispondenza dei livelli attuali; negativo sotto 8.75 circa. Anche l’Usd/Sek evidenzia lo stesso pericolo di pullback down; a 8.72/5. L’Usd/Zar rischia un PB down a 14.85.

In qualche caso il dollaro potrebbe accusare un pullback down e indietreggiare, ma rimbalza in molte altre situazioni. Il contesto non è facile.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi pubblicata lo scorso 28 luglio relativa all’Eur/Usd che potete ritrovare cliccando sul seguente link.  Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

Long sopra 1.185 con obiettivi 1.196/7 e 1.212, poi 1.225 e 1.248/55.
Short sotto 1.174 con obiettivi 1.161 e 1.152, poi 1.140/29”.

Nel nostro caso, il superamento di 1.185 ha generato un segnale rialzista, ma l’euro non è riuscito a raggiungere il 1° obiettivo di 1.196/7, fermandosi a 1.191 circa, prima di indietreggiare. Ora siamo short da 1.174.

In effetti, la moneta unica si stava allontanando dalla neckline del testa e spalle ribassista, ormai noto a tutti, quando ci ha ripensato; ma non è tutta farina del suo sacco…

In questa sede parliamo principalmente di analisi tecnica, ma il dollaro si rafforza per motivi macroeconomici e su delle aspettative; vedi per esempio il cpi (un aggiornamento proprio oggi…), i posti di lavoro, il tapering e le varie varianti Covid 19 (scusate il gioco di parole)…

Il rimbalzo, durato circa una decina di giorni è ormai un ricordo, mentre ci troviamo in un contesto moderatamente ribassista. La neckline come sopra è già stata infranta al ribasso, mentre l’euro sta, probabilmente, per interessare un supporto dinamico situato a 1.1680.

Per ragioni macroeconomiche, il dollaro potrebbe rafforzarsi ulteriormente, mentre otteniamo una conferma puramente tecnica. Sempre più che mai attuale, invece, l’ipotesi formulata la scorsa settimana relativa a un probabile aumento della volatilità sul Forex.

Vedi l’assaggino di venerdì scorso proprio sull’Eur/Usd con un’oscillazione daily di poco inferiore a una figura e mezzo; vedi: “Anzi, è da troppo tempo che non assistiamo, per esempio sull’Eur/Usd, a movimenti intraday di oltre una figura o una figura e mezza circa, …”.

Ma è probabile solo l’inizio di un aumento dell’incertezza. E probabile a questo punto anche il proseguimento dell’attuale fase di rafforzamento del dollaro e direi di proseguire in questo modo.

Una parentesi: sempre per motivi non prettamente tecnici, ma legati all’inizio della riduzione degli stimoli all’economia, inglese, probabile un rafforzamento della sterlina. Oggi non cercherò di sfruttare i precedenti livelli in quanto la strategia operativa si è invertita.

Short in caso di mancato superamento di 1.176/7 e sotto il livello psicologico di 1.1700 con obiettivi rispettivi 1.172/0 e 1.168 (anche se vicinissimo, ma in grado di favorire un rimbalzo), poi 1.161 e 1.153/480.
Modesti long, puramente speculativi, sopra 1.177 con obiettivi 1.186 e 1.192, poi 1.198 e 1.205/13.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
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