Tra varianti e minute ecco i nuovi bond da tener d’occhio

La scarsa presenza di liquidità dovuta al periodo di ferie ed i timori legati alla pandemia non ancora sotto controllo come si pensava, hanno contribuito a una settimana debole e con pochi spunti sui mercati, condizionata anche dall’evolversi della situazione di crisi in Afghanistan, che qualche impatto negli equilibri politici internazionali potrebbe avere in futuro. Le prime ripercussioni si sono viste subito sui portafogli emergenti, con vendite dei titoli dei paesi limitrofi come il Pakistan, presente in molti prodotti e fondi settoriali.

Un altro tema caldo della settimana sul fronte macroeconomico era la pubblicazione delle minute della riunione di politica monetaria della Fed del 27 e 28 luglio. I verbali dell’ultimo meeting assumono particolare rilevanza nel dibattito sul tapering Usa, mentre si avvicinano il simposio di Jackson Hole e il Fomc di settembre. Se fino alla settimana scorsa era convinzione di gran parte degli analisti che la Fed avrebbe dato in queste due occasioni importanti indicazioni e probabilmente annunciato una graduale uscita dalle massicce misure di stimolo, la questione sembra ora più in dubbio anche alla luce di recenti dati macro particolarmente deludenti. Intervenendo a un evento il governatore della Fed Jerome Powell ha tuttavia ribadito che non è chiaro al momento se la diffusione della variante Delta avrà un impatto significativo sull’economia, mantenendo invariata la sua visione secondo cui la ripresa resta in atto.

Dalla pubblicazione si comprende come gli esponenti della banca centrale statunitense ritengano che “potrebbero essere centrati quest’anno” gli obiettivi sul mercato del lavoro considerati precondizione per ridurre lo stimolo, ma sono divisi su altri aspetti. In ogni caso la riduzione degli acquisti di titoli si potrebbe già verificare prima della fine dell’anno. Questo ha avuto un impatto negativo, soprattutto sui listini azionari, mentre ha rafforzato il biglietto verde, in ogni caso sono visioni di oltre 20 giorni fa e le condizioni possono variare in continuazione.

Un altro esempio da evidenziare è arrivato dalla Banca centrale della Nuova Zelanda, dove il recente aumento dei contagi con una campagna vaccinale ancora in fase iniziale, che ha portato all’introduzione di alcune restrizioni, hanno convinto l’istituto, contrariamente a quanto atteso, a rinviare nel suo board il rialzo dei tassi, che comunque resta ipotizzato entro fine anno. Anche dalla Banca centrale d’Australia è stato affermato che l’istituto è pronto a intervenire se i lockdown dovessero minacciare il rilancio economico. In ogni caso a differenza dell’Europa ed Usa, questi Paesi erano stati toccati marginalmente dalla prima ondata della pandemia e si trovano ora più indietro nelle misure di difesa.

Sul fronte mercati l’attività è stata molto tranquilla, i rendimenti del nostro Btp benchmark decennale è sempre ai minimi di periodo in area 0.57% con lo spread contro Bund a quota 105.

I nuovi bond governativi sotto i riflettori

Visto il buon andamento delle emissioni ed una fase più tranquilla, il Tesoro ha annullato come consuetudine le aste di metà mese, mentre lo scorso anno in via eccezionale per la crisi in atto furono effettuate.

Negli altri Paesi dell’eurozona c’è stata una lieve ripresa l’attività sul primario rispetto alla scorsa settimana, con la Germania che torna ad affacciarsi con un incremento di un miliardo di euro nel Bund agosto 2050 (DE0001102481) portando così il totale in circolazione a 29 miliardi. La cedola è flat ed il prezzo di questa tranche è stato di 101.04, per un rendimento negativo dello 0.05%.

Si è attivata anche la Francia, che ha offerto fino a 7 miliardi di euro in tre Oat, oltre a 1 miliardo in indicizzati, cancellati invece per la pausa estiva i collocamenti di Bonos spagnoli e di quelli portoghesi.

La Lettonia una dei paesi virtuosi delle repubbliche baltiche con rating A3/A+/A- ha emesso 525 milioni con scadenza nel 2029, cedola flat con prezzo d’emissione di 99.977. Taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e Isin XS2361416915.

La Città di Parigi con rating AA-, ha incrementato un’emissione già in circolazione con scadenza nel 2056 con cedola del 0.831%. Il tap di 50 milioni ha taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila con Isin FR00140024V7.

La tedesca Kfw che è l’equivalente in Germania della nostra Cassa Depositi e Prestiti, è tornata sul mercato eruro con un’emissione da cinque miliardi con scadenza 2028. L’emittente che ha la garanzia statale, gode del rating massimo e di conseguenza il rendimento a scadenza è negativo al 0.4%. Cedola flat e prezzo d’emissione di 103.065 con taglio minimo di mille eueo con multipli di mille, Isin DE000A3E5LU1.

Sulla parte corporate sono pochissimi i titoli usciti per la bassa liquidità dei mercati, solo qualche piccolo increase sulla parte euro, ma nessun deal di rilievo, qualcosina in più oltre oceano.

Sul dollaro la Pfizer impegnata nella fase di sviluppo dei vaccini anti Covid, ha emesso un miliardo con scadenza nel 2031. Il gruppo che gode di ottimo rating A2/A+/Au, ha offerto una cedola dell’1,75% con prezzo d’emissione di 99.663 e un taglio minimo retail da 2mila dollari con multipli di mille, Isin US717081FB45. A livello di grey market il prezzo è rimasto sostenzialmente sui livelli dell’emissione.

Il gruppo multinazionale AON ha emesso un doppio titolo con scadenza nel 2031 per 400 milioni con cedola del 2.05%, Isin US03740LAA08. Rating Baa2/BBB+ e taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille. Sale a 600 milioni l’offerta più lunga con scadenza 2051 e cedola del 2.9% con prezzo d’emissione a 99.622, stesso taglio minimo ed isin US03740LAB80.

La crisi del settore turistico ed attrazioni, porta le aziende del settore a doversi finanziare con rendimenti importanti. Questa settimana è la volta dei Seaworld Parks che ha rating Caa1/B-, che ha emesso 725 milioni con scadenza nel 2029 e cedola del 5.25%. Isin USU81243AD62, taglio da 2mila dollari con multipli di mille.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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