Forex: euro “appeso” alle labbra di Powell

L’Euro Index, paniere di mia creazione, si è limitato a consolidare durante le ultime due settimane lasciando cosi trasparire una situazione di relativa attesa. In effetti, come già ribadito in diverse occasioni in questa sede, la divisa europea interessa importanti livelli puramente tecnici, mentre deve fare anche, e forse soprattutto, i conti con un contesto macroeconomico via via sempre maggiormente impegnativo.

L’appuntamento clou della settimana è senz’altro il Simposio di Jackson Hole dove sarà particolarmente atteso il discorso di Powell, mentre Lagarde sarà assente. In un contesto simile, il movimento altalenante della divisa europea è più che letico e non potrebbe essere diversamente.

L’attuale fase di incertezza potrebbe durare ancora relativamente poco.

Oggi presento qualche Gann Line di breve periodo. Attenzione in caso di fuoriuscita dall’area colorata in verde.

Come di consueto, vado curiosare tra gli elementi che compongono il mio Euro Index alla ricerca di eventuali spunti.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 45% dei casi (in aumento rispetto al 33% di 8 giorni fa) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a 5 giorni non evidenziano variazioni molto elevate confermando l’attuale contesto di “calma relativa”, forse prima della tempesta…

Lo scenario puramente tecnico rimane negativo e siamo tuttora in attesa di un significativo aumento di volatilità. Nuovamente probabile un ulteriore rafforzamento del biglietto verde.

 

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd realizza da qualche giorno un movimento a “V” e potrebbe realizzare un pullback down nelle immediate vicinanze dei livelli attuali. L’Eur/Aud indietreggia dopo l’effimero massimo relativo di 1.643 e si dirige verso 1.60. L’Eur/Cad si dimostra molto volatile e a dire poco incerto sul da farsi. Possibile ora una discesa verso 1.465. L’Eur/Chf consolida da qualche giorno attorno al precedente minimo relativo di 1.071 e si appresta a rimbalzare. Positivo solo sopra 1.077. L’Eur/Gbp guadagna terreno dallo scorso 10 agosto ed è alle porte di 0.86. L’Eur/Jpy testa la resistenza, del canale discendente in essere dai primi di giugno, situata a 129.3 circa. L’Eur/Nok sta interessando il supporto statico di 10.35/0 circa. Cautela. Anche l’Eur/Nzd lascia trasparire un elevato nervosismo, mentre ora cede gran parte di quanto conquistato durante la seconda decade del mese. L’Eur/Try potrebbe faticare nel riportarsi immediatamente al di sopra della soglia psicologica di 10.

Emergono ampi movimenti speculativi e brusche inversioni nei confronti di alcune divise. Lo scenario tecnico non è facile.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Cad ha realizzato un massimo relativo poco sotto 1.30 che non è riuscito a confermare. Segnale di peggioramento sotto 1.253. L’Usd/Chf oscilla all’interno di un’ampia area di relativa neutralità definita tra 0.904 e 0.922 circa. L’Usd/Jpy deve fare i conti con il supporto di 109.30 e la resistenza di 110.50 circa. L’Usd/Nok sta realizzando un doppio massimo statico, potenzialmente molto pericoloso, a 9.10 circa. L’Usd/Sek si trova in difficoltà a seguito del multiplo test della resistenza (pullback down) di 8.80 circa.

Meglio limitare l’operatività per il resto della settimana.

La seguente grafica mostra la tendenza di qualche importante cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi pubblicata lo scorso 4 agosto relativa Gbp/Aud che potete ritrovare cliccando sul seguente link.

Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

“Long su tenuta di 1.870/65 e sopra 1.890 con obiettivi rispettivi 1.890 e 1.912, poi 1.935 e 1.955/80.
Short sotto 1.865 con obiettivi 1.855/0 (molto vicino) e 1.825/15 (supporto di medio periodo), poi 1.78/7″.

Nel nostro caso, la tenuta di 1.870/65 e il superamento di 1.890 hanno favorito qualche long e il superamento del 2° obiettivo posto a 1.192. Successivamente, la sterlina ha realizzato un massimo relativo a 1.9154 prima di indietreggiare.

In effetti, la divisa di Oltremanica perde terreno nei confronti del dollaro australiano e testa nuovamente la precedente resistenza di 1.890; ora ovviamente supporto. Lo scenario puramente tecnico rimane orientato verso l’alto e si trova tuttora in una situazione di accelerazione rialzista.

Attenzione tuttavia alla tenuta del successivo supporto individuato a 1.875 il quale eventuale cedimento farebbe uscire la sterlina dall’attuale fase di accelerazione rialzista, per riportarla nella situazione ascendente in essere dall’inizio dell’anno.

Un segnale di pericolo viene evidenziato nella divergenza ribassista presente sull’Rsi a 10 giorni.

Lo scenario puramente tecnico rimane pertanto rialzista anche se è probabile un ulteriore calo.

Direi di proseguire in questo modo.

Long su tenuta di 1.875 e sopra 1.910 con obiettivi rispettivi 1.905/10 e 1.935, poi 1.955 e 1.971/988.

Short tuttavia sotto 1.875 con obiettivi 1.845 e 1.826/3, poi 1.800 e 1.775/0.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

https://giovannimaiani.blogspot.com/
[email protected]

 

 

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