Asset allocation: ecco come muoversi tra rischio e rendimento

“E’ di facile comprensione, ma spesso lo dimentichiamo. La montagna di denaro riversata sui mercati a seguito del Covid (BofA ha calcolato 31 trilioni di dollari) sarà gradualmente assorbita non prima dei prossimi cinque anni e quindi è lecito attendersi che i rendimenti attuali ultra-bassi dei bond saranno inferiori alla loro media storica“. Ad affermarlo è Antonio Tognoli, Head of Research di Integrae Sim, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

Non sembra però che i risparmiatori ne siano pienamene consapevoli. Da un sondaggio internazionale di Natixis Investment Management risulta che gli intervistati per il 2021 si aspettano rendimenti reali del 13%, dopo aver realizzato il 12,5% nel 2020. I consulenti hanno un aspettative molto più conservative che si fermano intorno al 5,3% reale.

Chiaro che gli investitori devono considerare le aspettative avendo ben presente la corretta conoscenza e gestione del rischio. Per chi va a caccia di rendimento, l’unica via per allontanarsi dallo zero è aumentare il rischio di portafoglio, aumentando il peso dello stesso verso l’equity (vale sempre la costante di Siegel).

Tuttavia, visto il quadro macroeconomico e le valutazioni raggiunte, è preferibile essere prudenti. In un contesto di maggiore inflazione e di correlazione positiva tra azioni e bond (che già di per se aumenta il rischio), occorre ripensare la classi allocazione bilanciata 60-40, aumentando l’esposizione verso l’azionario, ma diversificando in modo ragionato gli investimenti, includendo asset reali e strategie più flessibili sui bond. Alternativamente, è possibile ottenere rendimento e decorrelazione anche senza aumentare necessariamente l’esposizione verso l’azionario, evitando nel breve termine la competizione con gli indici e pianificando gli investimenti nel lungo termine con la diligenza del buon padre di famiglia.

L’asset allocation

Riteniamo che nei prossimi cinque anni la performance dei Paesi emergenti (che continueranno ad emergere) possa esprimere rendimenti intorno al 10% l’anno in dollari. Da non sottovalutare le azioni italiane con alta cedola, dopo la revoca delle limitazione alla loro distribuzione.

Non esiste quindi un modo per raddoppiare il proprio denaro senza rischio. Saremmo tutti ricchi se esistesse o semplicemente il denaro perderebbe il proprio valore.

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