Obbligazioni: nuove emissioni sotto il segno del green

Negli Stati Uniti il ponte del Labour day d’inizio settembre è in generale il passaggio dalla fase di scambi e volumi estivi, all’inizio della piena fase operativa che porta verso l’ultimo trimestre dell’anno, in generale molto intensa.

La consuetudine non sembra essere stata modificata neppure per quest’anno, infatti le ultime giornate hanno visto un incremento di scambi e volumi ed il ritorno a pieno regime di tutta l’operatività, compresa quella del primario dove sia a livello governativo che a livello corporate, hanno iniziato a scaldare i motori anche i grandi players.

Il tema principale sui cui si leggono quotidianamente tesi ed analisi riguarda il timing di riduzione degli interventi a sostegno da parte delle principali banche centrali. L’attenzione che i governatori sembrano dare ai dati macro è molto importante e più volte hanno raffreddato le aspettative dei mercati che scommettevano su “tapering” quasi immediati. L’ultimo caso rilevante è stato proprio nella scorsa settimana, quando per più giorni si era paventata una tempistica rapida da parte della Fed a ridurre l’intervento, per poi subire una doccia gelata dal dato sull’occupazione settimanale uscito a 235 mila unità contro una stima di 733 mila, quindi un dato totalmente fuori previsione.

Quindi è auspicabile che la saggezza delle decisioni fin qui adottate dalle banche centrali possa ancora essere il perno su cui stanno girando i mercati e che non si prendano decisioni affrettate nella tempistica per soddisfare qualche “attesa mediatica”.

Giovedi i riflettori erano puntati sul meeting della Banca centrale europea da cui ci si aspettava una riduzione degli acquisti mensili nel Pepp al ritmo di 60-70 miliardi dagli attuali 80 miliardi per il quarto trimestre. Le decisioni di Francoforte sono state all’insegna della cautela e confermano l’attenzione della Bce al monitoraggio costante, mentre è stata più cauta sulle proiezioni macroeconomiche che riflettono un miglioramento della situazione nella zona euro, ma con il rischio che le stime possano essere riviste al ribasso come già accaduto negli Usa, quindi meglio una maggiore cautela che un eccesso di euforia che poi potrebbe essere penalizzante per i mercati stessi in caso di eventi negativi.

Le nuove emissioni obbligazionarie governative sotto la lente

Per la parte governativa in presenza di uno spread Btp/Bund mediamente a quota 103 con rendimento del nostro benchmark al 0.68%, questa settimana segna il debutto della Spagna sul mercato dei green bond con una prima emissione per 5 miliardi di euro e relativamente a una scadenza a 20 anni, con ordini arrivati ai lead manager per oltre 60 miliardi. Madrid fa seguito a capitali come Varsavia, L’Aja, Berlino, Parigi e Roma, tutte già con alle spalle una o più emissioni green. L’Italia emise il suo primo green bond all’inizio di quest’anno puntando su una scadenza ultraventennale con il BTp aprile 2045 e cedola 1,5%. Il titolo spagnolo che ha rating Baa1/A/A-/A con taglio da mille euro con multipli di mille è uscito al prezzo di 99.365 con Isin ES0000012J07 che esprime un tendimento a scadenza di 1,034% ha performato molto bene salendo di oltre un punto e mezzo negli scambi di grey market successivi, risultando una delle migliori emissioni della settimana.

Anche la Germania si è riaffacciata sul comparto verde offrendo in asta il nuovo Bund agosto 2031 per 3.5 miliardi, senza cedola ad un prezzo di 103.81 che esprime un rendimento negativo a scednza dell 0.38%; anche in questo caso dopo la Bce il prezzo è risalito in area 104. Isin DE0001030732 e taglio da 1 centesimo minimo.

Sempre sul fronte dell’offerta di qui a fine anno ieri la Ue ha detto che punta a emettere a ottobre la prima obbligazione verde nell’ambito del “NextGenerationEu“, il programma è da 250 miliardi di euro in obbligazioni verdi entro la fine del 2026. Questo renderà l’’Unione Europea il più grande emittente di obbligazioni green al mondo.

Abu Dhabi torna a finanziarsi sui mercati finanziari internazionali con una seconda emissione di obbligazioni in dollari per quest’anno. L’emirato più ricco dei sette che compongono gli Emirati Arabi Uniti ha già dato mandato a un gruppo di banche per organizzare il deal. Non si sa ancora quale sarà l’importo offerto. A maggio, fu di 2 miliardi di dollari per una scadenza a 7 anni. Stavolta, Abu Dhabi punta a raccogliere capitali attraverso obbligazioni in dollari a 10 e 30 anni. Stando alle indiscrezioni, il rendimento che l’emittente si attende di spuntare sarebbe in area +90 punti base per il decennale e +130 punti base per il trentennale rispetto agli omologhi Treasuries. Tenuto conto che questi ultimi rendono rispettivamente 1,38% e 1,99%, stiamo supponendo che la scadenza a 10 anni offrirà poco meno del 2,30% e quella a 30 anni meno del 3,30%.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Anche la parte finance and corporate è stata molto attiva, con il nuovo bond di Mediobanca, obbligazione a sette anni, callable a partire dal sesto, per un importo di 500 milioni di euro con ordini che hanno superato 1,8 miliardi. Il rendimento, che in avvio era attorno a 125/130 punti base sul tasso midswap in euro, si è stretto a fine asta a 100 punti. Il bond, con scadenza 2 novembre 2028, rende attorno allo 0.75%. Il bond ha un taglio di 250 mila euro con multipli di 1000. La cedola, annuale dello 0.75%, sarà fissa fino alla data di call (2 novembre 2027) e, se non sarà richiamata dall’emittente, verrà fissata successivamente in base allo swap a tre mesi cui aggiungere lo spread. Prezzo di emissione 100, rating Baa3/BBB e Isin XS2386287689.

Cellenex  Finance ha collocato un doppio deal in euro a sei e 11 anni. Per la tranche più corta la size è stata di un miliardo a fronte di richieste per oltre tre miliardi, cedola all’1% con prezzo d’emissione di 98.895 che porta il rendimento a scadenza all’1.192%%. La buona domanda ha permesso una riduzione della guidance iniziale prevista inizialmente a ms+145 da ms+175 in fase inziale, Isin XS2385393405. Per la tranche a 11 anni, collocata per 850 milioni, con richieste superiori ai due miliardi,  la cedola è stata fissata al 2% con prezzo di emissione a 98.969 per un rendimento a scadenza del 2.106%, equivalente a 205 punti base sul tasso mkdswap, rispetto al rendimento iniziale di 230 punti base. Isin XS2385393587, rating BB+/BBB- e taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

Erg, azienda leader nel settore delle energie rinnovabili, ha collocato un nuovo bond green a dieci anni da 500 milioni di euro con ordini pari a 3,2 miliardi. A fronte di una richiesta pari a oltre sei volte l’ammontare offerto, la guidance è stata rivista in area 87 punti base sul tasso midswap dopo prime indicazioni in area 120 punti, poi riviste in area 95. Il bond, con scadenza 15 settembre 2031, offre una cedola 0.987%, prezzo 99.752 ari a un fendimento dello 0.901%. Rating BBB-, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e Isin XS2386650274. Si tratta del terzo green bond per il gruppo dopo l’ultimo collocato il 4 settembre 2020 di stesso importo, ma della durata di sette anni a tasso fisso, emesso nell’ambito del Programma Euro Medium term Notes da due miliardi di euro.

Banca Etica, da sempre al fianco delle organizzazioni che si battono per la legalità e la lotta all’usura, ha voluto creare un vero e proprio social bond dedicato al contrasto a mafia e usura. Lo strumento è un prestito obbligazionario subordinato, che si può sottoscrivere fino al 22 ottobre presso gli sportelli e sullo shop online di Banca Etica. Il taglio minimo dell’investimento è di 10mila euro con durata otto anni e tasso fisso dell’1,40%.

NatWest Group plc sta collocando una nuova obbligazione senior 8NC7. Prime indicazioni di rendimento in area 105 punti base sopra il tasso midswap. L’obbligazione (Isin XS2387060259) ha scadenza il 14 settembre 2029 e l’emittente ha la facoltà di richiamare il titolo alla partri a settembre 2028. Nella mattinata sono stati raccolti ordini per un miliardo di euro. Rating BBB e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

PJSC PhosAgro, uno dei principali produttori mondiali di fertilizzanti a base di fosfati, sta collocando sul mercato del dollato un’obbligazione senior con scadenza a sette anni, il 16 settembre 2028. Prime indicazioni di rendimento in area 3.25%. Ammontare dell’emissione 500 milioni di dollari, lotto minimo 200mila dollari con multipli di 2mila e rating BBB-.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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