Eugenio Sartorelli, vice presidente e membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it analizza di seguito il mercato delle opzioni, per comprendere meglio cosa pensano operatori istituzionali in opzioni sui relativi sottostanti per i prossimi giorni e per individuare i livelli di supporto e resistenza considerati di rilievo sull’indice Ftse Mib.
Il risultato che si ottiene è basato principalmente su dei calcoli che interpretano la dinamica dei dati dell’open interest per i vari strike price delle opzioni sulle scadenze più vicine. Questo calcolo ha valenza soprattutto per i prossimi giorni (circa una settimana), poiché le dinamiche di questi livelli non cambiano rapidamente a meno di forti ed inaspettati movimenti del sottostante.
I calcoli sono stati effettuati con i dati di chiusura del 9 settembre con Ftse Mib che ha chiuso a 25909.
Le distanze fra gli strike sono di 500 punti (vi sono anche quelli di 250 sulla scadenza più vicina, ma non li uso visto le minori contrattazioni).
Livelli di indifferenza: tra 25500 e 26500.
Particolari variazioni come strike rispetto alla precedente rilevazione:
- Put: leggero aumento su strike 26000;
- Call: calo su strike 26500 e 27500.
Rapporto Put/Call del grafico: 1,19 – stabile rispetto all’ultima rilevazione e poco sopra alla media.
L’interpretazione generale è che i supporti sia meglio posizionarli a quota 25000. Le resistenze si sono abbassate a 26500 punti.
Il sentiment è nel complesso rialzista ma in leggero peggioramento rispetto a una settimana fa.
Più in dettaglio, il mercato delle opzioni pensa che l’attuale fase di indecisione dell’indice Ftse Mib (che di fatto è in atto dal 19 agosto) possa proseguire con un range compreso tra 25500 e 26500 punti. Eventuali correzioni avrebbero come buon supporto quota 25000, mentre livelli verso 27000 sono visti come scarsamente probabili.
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